Se inetto doveva sembrare Zeno Cosini all’epoca della operosa e cosmopolita Trieste, figurarsi oggi in un mondo globalizzato e più competitivo.
Il protagonista de La coscienza di Zeno, coincidente con il suo autore, Aron Hector Schmitz, in arte Italo Svevo, forse sarebbe un neet, una persona che non studia e non lavora. Che si tratti degli anni della Mitteleuropa o di oggi, Zeno il nevrotico veste la modernità: si sottopone alla psicanalisi, nuova scienza, e scopre che la sua malattia è la condizione dell’uomo che perde la pulsione dell’azione. Allo scoccare dei cento anni di quel libro (1923) la pacata Trieste di oggi, si anima per celebrare il suo eroe inadeguato. Da ottobre a dicembre sono cadenzati convegni, eventi, anteprime teatrali, passeggiate letterarie e narra-turistiche, incontri nei caffè, maratone di lettura, e meme-trasposizioni degli studenti di tutta Italia. E per finire, memorie personali dei lettori che potranno raccontare online il proprio rapporto con Zeno/Italo del Novecento italiano.
Diviso tra una famiglia fin troppo borghese e l’amicizia con quel folle di James Joyce, mentre in Europa dilagava l’anti-eroe di Marcel Proust, Svevo ottiene la prima pubblicazione grazie all’editore Cappelli e subito viene tradotto in francese e, a seguire, in altre lingue. Se la città si è specchiata in Zeno, oggi condensa i suoi sforzi mettendo insieme Comune, Università, Museo Sveviano, biblioteche, teatri cittadini, come illustrato oggi dal sindaco, Roberto Dipiazza. Dal 12 al 14 ottobre si terrà il convegno, “Cent’anni di Zeno. Ricezione, riscritture e traduzioni de «La Coscienza di Zeno» di Italo Svevo dal 1923 a oggi”, con una cinquantina di relatori da tutto il mondo (tra i quali Alberto Cavaglion e Sawa Ishii di Tokyo). Il 19 dicembre sarà la volta de “I mondi di Zeno” promosso dal Comune di Trieste-Museo Sveviano, per il compleanno di Svevo, con, tra gli altri, Simone Ticciati, Emma Bond (Oxford University), Rudolph Behrens (Ruhr-Universitat Bochum), Sergia Adamo (UniTs).
Ma Italo Svevo calcherà anche le scene: il Teatro Stabile del Fvg Il Rossetti inaugurerà il 3 ottobre la Stagione 2023-2024 con “La coscienza di Zeno” per la regia di Paolo Valerio, con Alessandro Haber. Sempre al Rossetti, dal 24 al 29 ottobre Mauro Covacich ripropone la lezione scenica “Svevo”, e in novembre mise en espace del discorso che Eugenio Montale pronunciò a Trieste. Il 18 dicembre all’ Auditorium Revoltella previsto La Contrada – Teatro Stabile di Trieste propone “Italo Svevo genero letterario”, atto unico di Tullio Kezich con Ariella Reggio; il 22 dicembre azione teatrale prodotta dal Teatro Giuseppe Verdi di Trieste “Le voci della Coscienza”. E ancora, Giornata della Lettura ad alta voce (21/11), con maratona di lettura. Previsti anche il “MEME contest” (UniTs, Fondazione Treccani Cultura) per le scuole superiori di tutta Italia, e Passeggiate narra-turistiche “In cerca di Zeno”.