15 novembre, mobilitazione nazionale studentesca contro guerra e repressione

L'Opinione del Fronte della Gioventù Comunista

Da un anno assistiamo al genocidio del popolo palestinese. Dopo oltre 75 anni di oppressione, Israele sta portando avanti un attacco senza precedenti, che ora si estende anche al Libano, trascinando tutto il Medio Oriente in una escalation bellica. Il governo Meloni è complice di tutto questo. Sostiene attivamente gli interessi delle grandi aziende italiane come Eni e Leonardo, che hanno tutto da guadagnare dall’espansione del conflitto, anche a costo delle vite di decine di migliaia di civili. Contemporaneamente aumentano gli accordi tra scuole e aziende belliche, in un clima repressivo generale, direttamente supportato dal governo.

Per questo è ora di mobilitarci! Il 15 novembre 2024 costruiamo in tutta Italia la mobilitazione degli studenti contro il governo Meloni. Scendiamo in piazza perché:

  1. L’attacco unilaterale di Israele contro il popolo palestinese, supportato dal governo Meloni, è un massacro di una gravità inaudita che ha causato a ora più di 40.000 morti, di cui tantissimi bambini, e milioni di sfollati. Attraverso l’uso indiscriminato della categoria di “terrorismo” i media distorcono la realtà, giustificando le brutalità israeliane e cancellando il diritto del popolo palestinese a lottare per la propria libertà. Gli studenti delle scuole di tutta Italia si mobilitano in solidarietà con il popolo palestinese: fermiamo il genocidio!
  2. La guerra in Palestina è parte di uno scontro più ampio tra monopoli che si contendono risorse strategiche, come armi e idrocarburi, rotte commerciali, snodi geopolitici, quote di mercato su scala globale. Il governo Meloni, paladino dei monopoli italiani, ci trascina verso il baratro della guerra, partecipando attivamente ai piani bellici di NATO-USA-UE, come già avviene in Europa orientale contro la Russia, aumentando la spesa per la difesa fino a 29 miliardi di euro. Mobilitiamoci contro ogni coinvolgimento italiano nella guerra. Non un centesimo per la guerra dei padroni!
  3. Gli accordi tra il Ministero dell’Istruzione e le aziende belliche continuano ad aumentare, inserendo i giovani in percorsi di alternanza scuola-lavoro con industrie di armi, come Leonardo, che produce sistemi bellici nel settore aeronautico. Questi accordi con l’esercito e le multinazionali dell’industria bellica servono ad alimentare i conflitti per il profitto, portando la guerra direttamente nelle scuole. Serve ritirare immediatamente gli accordi con le aziende della guerra. No alla scuola della guerra!
  4. La riforma Valditara, appena approvata, mira a colpire gli studenti, rendendo più facile bocciarli per semplici violazioni del regolamento d’istituto, intensificando così la repressione nelle scuole. Inoltre, con la riforma degli istituti tecnici e professionalirafforza il modello della scuola-lavoro, resa obbligatoria dal centro-sinistra con la Buona Scuola, nonostante nel 2022 tre studenti siano morti durante gli stage. L’obiettivo è piegare ulteriormente l’istruzione pubblica agli interessi delle aziende. Allo stesso tempo, con il DDL 1660, presentato come “decreto sicurezza”, il governo attacca i lavoratori e chiunque lotti per un futuro migliore, minando il diritto di sciopero e criminalizzando chi alza la testa. Contro le riforme del governo Meloni fatte su misura per le aziende: mobilitiamoci per fermare i piani dei padroni!

In tutta Italia mobilitiamoci il 15 novembre contro il governo Meloni e le sue politiche antipololari, contro il coinvolgimento italiano nella guerra imperialista, in solidarietà al popolo palestinese. Il 15 novembre tutti in piazza!

Opinione del Fronte della Gioventù Comunista

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