Il direttore del Centro palestinese per gli studi sui prigionieri, Riyadh al-Ashqar, ha rivelato venerdì che ci sono 700 prigionieri palestinesi malati nelle carceri israeliane, di cui 160 in condizioni critiche e 20 che soffrono di cancro.
“Musa Sofan, in prigione da 20 anni, in lotta contro il cancro, è tra i prigionieri malati nelle carceri israeliane”, ha spiegato al-Ashqar, che ha accusato le autorità israeliane di non concedere al detenuto l’opportunità di un trattamento medico adeguato.
Al-Ashqar ha aggiunto che i Servizi penitenziari israeliani continuano a impedire il rilascio di Sofan affinché possa curarsi, e gli negano il diritto di “morire almeno tra i suoi parenti, invece che in prigione”.
In relazione alla corte israeliana, che ha respinto la liberazione del prigioniero molto malato Walid Dagga, ha aggiunto: “La corte non ha valutato se liberarlo o meno, ma se aveva giurisdizione per occuparsi del suo caso”.
Al-Ashqar ha spiegato che Dagga è stato riportato nel carcere di al-Ramlah con accuse infondate di soffrire di una strana malattia, notando che “sta affrontando una morte lenta”.
Ha descritto le condizioni di detenzione di Dagga come “molto difficili”, sottolineando che il governo israeliano, in particolare il ministro per la Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, “ha incitato direttamente la corte contro di lui e ha chiesto di non esaminare il suo caso”.