Ricorre il 36° anniversario dell’abbattimento dell’aereo civile iraniano da parte del regime statunitense, nel quale rimasero uccisi 290 civili, inclusi 66 bambini e 16 donne.
Il 3 luglio 1988 l’Iran Air 655, un aereo passeggeri della compagnia di bandiera iraniana, fu abbattuto dagli Stati Uniti sopra il Golfo Persico. L’attacco avveniva durante la Guerra Imposta da Saddam all’Iran, in un periodo in cui era aumentato l’intervento diretto degli USA contro la Repubblica Islamica.
A quel tempo, la Marina degli Stati Uniti stava pattugliando l’area per “proteggere” la navigazione internazionale. Quel giorno nel Golfo Persico era presente la USS Vincennes, un incrociatore lanciamissili della Marina degli Stati Uniti. In precedenza si era impegnato in una scaramuccia con le cannoniere iraniane. Mentre il volo 655 decollava da Bandar Abbas, in Iran, in rotta verso Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, entrò nello spazio aereo sopra il Golfo Persico. La USS Vincennes lanciò due missili che colpirono e abbatterono l’aereo.
Tutte le 290 persone a bordo, compresi passeggeri ed equipaggio, furono martirizzate nel tragico incidente. I passeggeri erano per lo più iraniani, ma alcuni di loro erano pakistani, emiratini, indiani, jugoslavi e anche un italiano. Gli USA non solo non hanno mai chiesto scusa per questo orribile e infame crimine, ma hanno persino decorato con delle medaglie speciali due degli alti ufficiali che prestavano servizio sulla USS Vincennes.
Di Simone Spiga
Direttore di ReportSardegna24