34 itinerari nella guida gastronomica della Sardegna

Un viaggio tra i prodotti e le ricette tradizionali in 34 itinerari che toccano 170 località.

La Guida gastronomica della Sardegna scritta da Ornella D’Alessio per la collana gourmArt di Cinquesensi editore, sarà presentata il 21 luglio a Ozieri e il 2 agosto ad Alghero.

L’autrice nel corso dell’ appuntamento ozierese previsto per le 19,30, assieme a Rossano Sgarangella dell’associazione tutela e valorizzazione del vitigno autoctono Alvarega, sarà ospite al centro culturale San Francesco di Ozieri.

Stesso orario per la tappa algherese a Villa Mosca Charming House, con l’esperto di linguaggi e psicologia della comunicazione Bruno Geraci.
Ogni capitolo si chiude con una ricetta, da provare tra i fornelli di casa.

I testi sono corredati di fotografie che raccontano oltre ai piatti, la bellezza di paesaggi, angoli di natura e storia. “La cucina sarda – scrive Ornella D’Alessio – ancora oggi mantiene la propria identità culturale che preserva conoscenze alimentari ataviche, arricchite, incrociate e rielaborate dalle contaminazioni dei popoli che l’hanno dominata, o che sono solo passati come il vento sulla sua terra.

Una cultura gastronomica che si caratterizza per la stagionalità, trasmessa oralmente nel tempo e che inizia a essere documentata solo nei primi anni del 20/o secolo”.

Apprezzata autrice di guide di turismo e gastronomia, l’autrice firma reportage dal mondo per riviste di viaggi italiane e internazionali. Sfogliando le 144 pagine emerge la ricca biodiversità della Sardegna “come dimostrano i vari uvaggi autoctoni o importati che qui si ‘sardizzano’ negli aromi, tradizioni e usanze in cucina e a tavola che cambiano anche a pochi chilometri di distanza”.

Da nord a sud viene fuori una Sardegna a tavola, dalla colazione alla cena. Coi piatti della quotidianità e dei momenti solenni o di festa. In primo piano, poi, la dieta sarda che contribuisce alla straordinaria longevità in alcune aree dell’Isola. Cibo e ospitalità, “nell’Isola valore quest’ultimo tramandato, sacro e inviolabile e che si esprime in ogni gesto quotidiano – conclude l’autrice – e, magistralmente, in cucina”.

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