Quarantatre anni fa, il 28 maggio 1980, il giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi fu ucciso a Milano con cinque colpi di pistola in un agguato terroristico.
Era una fredda e piovosa mattina di tarda primavera in via Salaino, e come sempre Walter Tobagi era uscito per andare al lavoro in via Solferino. Cinque colpi esplosi con una P38 da un commando della Brigata XXVIII marzo, sigla di estrema sinistra, lo uccisero sul marciapiede sotto casa. La sua vita, la sua carriera, tutto quello che avrebbe potuto essere per la sua famiglia e scrivere e rappresentare per il nostro paese è stato stroncato in quella fredda mattina di maggio. Aveva 33 anni, un’età che oggi sarebbe considerata ancora quella di un ragazzo. Ma “lui era già Walter Tobagi”, come ha scritto il suo collega Venanzio Postiglione sul Corsera.
La storia di Walter Tobagi e il processo che portò alla condanna dei suoi assassini, insieme ad articoli e una ricca bibliografia, sono raccolti sul sito “Ossigeno – Cercavano la verità”, dove sono ricostruite le vicende degli altri 29 giornalisti italiani uccisi a causa del loro lavoro. Un archivio al servizio della memoria collettiva per non dimenticare mai chi, per “cercare la verità”, ha sacrificato la propria vita.
LA FIGLIA – Per i 43 anni dal tragico evento che ha visto l’Italia perdere uno dei suoi più autorevoli giornalisti ed esperti del mondo sindacale, Ossigeno ha chiesto alla figlia Benedetta, giornalista e scrittrice, di ricordare chi era suo padre, il professionista e l’uomo di grande valore, perduto troppo presto quando aveva soltanto tre anni, e che lei ha ritrovato nei ricordi di bambina e attraverso i suoi scritti, articoli e libri.
“La chiave della vita di mio padre sta nel punto dove la terra tocca il cielo. La dimensione di speranza della fede religiosa non è mai disgiunta da una visione del mondo analitica e profondamente realista. La fiducia nelle possibilità di miglioramenti reali nella società va di pari passo con la preoccupazione di cosa fare ogni giorno nella propria professione perché qualcosa cambi davvero. Un sognatore pragmatico”. Così scrive nel libro “Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre” (Einaudi 2009, pagine 308), del quale Ossigeno pubblica un passo grazie alla concessione dell’autrice. E’ possibile leggere il toccante contributo, per il quale Ossigeno ringrazia Benedetta Tobagi, nella sezione dedicata a Walter Tobagi sul sito “ Cercavano la verità”.
L’INIZIATIVA – La famiglia di Walter Tobagi era di origine umbra. Il giornalista era nato a San Brizio, frazione di Spoleto, il 18 marzo 1947, poi con i suoi si era trasferito a Milano. Per l’anniversario della sua uccisione, sabato 27 maggio, Spoleto lo ricorda con una conferenza nella sala Antonini della Rocca Albornoziana della città. Il convegno, valido per l’acquisizione dei crediti professionali dei giornalisti, coinciderà con la cerimonia conclusiva della XVIII edizione del Corso “Walter Tobagi”, organizzato dall’Associazione Amici di Spoleto onlus, in collaborazione con il Comune di Spoleto. Fra i relatori Mino Lorusso, presidente dell’Odg Umbria, che interverrà sul tema “Giornalismo, il ruolo della professione attraverso la figura di Walter Tobagi”. All’evento parteciperanno 150 ragazzi del corso di giornalismo intitolato a Tobagi, provenienti dalle ultime classi delle scuole superiori.