“Il mese scorso, durante una visita a Buggerru, accompagnavo lo scrittore Enrico Sanna ( Soffiare nel vento, il suo libro ) attivista della CSS – Confederazione Sindacale Sarda, per un resoconto da scrivere sui paesi minerari”, scrive in una nota Angelo Cremone di Sardegna Pulita.
“In tale occasione, la nostra attenzione è ricaduta sui lavori di “ripristino ambientale” e ci chiediamo, come possa essere stato possibile che, per la messa in sicurezza di quegli scarti di miniera, posizionati fronte spiaggia, parte di quella bellissima spiaggia, venisse sacrificata per far posto ad una sorte di stradello, con tanto di materiale roccioso a suo contenimento, ai piedi dei costone composto dai materiali o scarti di miniera da mettere in sicurezza”, denuncia Cremone.
“Abbiamo subito avuto occasione di fare delle foto del momento, confrontandole con foto della precedente situazione prima dei lavori, che permettevano di capire della parte della fascia costiera sacrificata, considerato che la linea di costa, della fascia costiera, dovrebbe essere completamente tutelata” … “Inoltre, come dalle foto allegate e inviate al Corpo Regionale Forestale della Sardegna, altro dubbio da verificare, sulla parte alta, della strada panoramica che da Fluminimaggiore, scende a Buggerru, per diverse centinaia di metri causa innalzamento della ( discarica ) di molto oltre il piano stradale, copre la visuale panoramica”, prosegue Cremone.
“Certo e’, secondo noi, che, con l’enorme spesa sostenuta, oltre i 5 milioni di euro, magari, per addolcire quella pericolosa “discarica” si sarebbe potuto asportare una parte della stessa, evitando la cancellazione di una parte della spiaggia e anzi, proteggendola con piu’ spazio a disposizione”… “Ci chiediamo se non sia il caso di verificare se tali interventi, sulla fascia costiera, siano stati così autorizzati o se, siano sopraggiunte modifiche in corso d’opera e comunque, possano essere questi, classificati come recupero paesaggistico. Si comunica, di aver inviato un resoconto, corredato anche di foto al Corpo Forestale e, nei prossimi giorni, chiedere incontro anche alla Soprintendenza di Cagliari – Oristano”, conclude Angelo Cremone di Sardegna Pulita.