Nei giorni scorsi nella capitale Brasilia, il Parlamento brasiliano ha tenuto una sessione di solidarietà con la Striscia di Gaza, alla presenza di decine di rappresentanti brasiliani di diversi orientamenti politici e con la partecipazione dell’Ambasciatore dell’Autorità Palestinese in Brasile, Ibrahim Al-Zaben, e numerosi ambasciatori di altri Stati – Libia, Libano, Siria, Algeria, Lega Araba, Qatar, Egitto, Turchia, Iran, Venezuela e Cuba -, insieme a numerosi esponenti di organizzazioni brasiliane e arabe della società civile.
Nel corso della seduta un deputato brasiliano ha definito la resistenza “terrorismo”, cosa che ha spinto i presenti, secondo quanto mostrato in filmati, a boicottarlo e a chiederne l’espulsione, definendolo un “terrorista”, con l’intervento della polizia parlamentare che l’ha costretto ad abbandonare l’aula.
Durante la sessione alcuni rappresentanti hanno inviato un messaggio al presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, chiedendo un cessate il fuoco urgente tra l’occupazione e il movimento Hamas, ricordandogli una precedente dichiarazione in cui aveva affermato: “Ciò che sta accadendo a Gaza non è una guerra, è un genocidio”.
I rappresentanti hanno aggiunto nella loro lettera, firmata da 60 parlamentari federali, che “nulla giustifica questo genocidio. Più di 10.000 persone sono già state uccise a Gaza. Inoltre, centinaia di migliaia di case sono state distrutte e l’intera popolazione soffre di abusi illegali e disumani e restrizioni all’accesso all’acqua, al cibo, all’energia e a Internet”.
La lettera è stata promossa su iniziativa dei rappresentanti Erika Kocay, Glauber Braga, Fernanda Melchionna, Padre João Carlos Siqueira e Jandera Feghali, noti per le loro posizioni a sostegno della causa palestinese.
La sua divulgazione è coincisa con l’invito, da parte dell’ambasciata israeliana in Brasile, a oltre 300 membri della Camera dei Rappresentanti e del Senato brasiliani a una mostra video all’interno della Camera dei Rappresentanti che mostrava un aspetto dell’operazione delle Brigate Qassam sugli insediamenti della Striscia di Gaza il 7 ottobre.
Nella loro lettera, i rappresentanti hanno anche sottolineato “la necessità di garantire corridoi umanitari per consentire l’ingresso degli aiuti agli abitanti di Gaza e l’uscita dei brasiliani”.
I rappresentanti hanno evidenziato che “il governo brasiliano è tenuto a convocare l’ambasciatore brasiliano in (Israele) per consultazioni e a non pubblicare gli accordi di cooperazione militare e di sicurezza firmati con (Israele) dall’ex presidente Jair Bolsonaro”. Hanno aggiunto: “Il governo brasiliano deve agire con forza per porre fine al genocidio, all’occupazione e all’apartheid, in difesa del rispetto del diritto internazionale e delle risoluzioni delle Nazioni Unite”.
La dichiarazione si conclude sottolineando che “alle Nazioni Unite, la stragrande maggioranza ha concordato su una risoluzione che chiede un cessate il fuoco urgente, ma (Israele) ha annunciato che non intende fermare gli attacchi intensificati contro il popolo palestinese e, in questo contesto, l’azione della comunità internazionale è della massima importanza”.
Questa è la seconda sessione, nell’arco di due giorni, della Camera dei Rappresentanti brasiliana che si tiene nella capitale Brasilia, dove martedì è stata convocata un’udienza pubblica per determinare gli sviluppi dell’aggressione in corso da parte israeliana contro la Striscia di Gaza.
Il deputato João Daniel ha aperto la sessione parlamentare con un discorso in cui ha affermato: “Viviamo in un momento storico per l’umanità, poiché guardiamo con orrore ciò che sta accadendo contro il popolo palestinese in questo momento, e nessuno su questo pianeta può rimanere senza una posizione ferma e forte in difesa del popolo palestinese e della terra palestinese”.