Alessandro Di Battista porta in scena la storia del giornalista australiano, fondatore di Wikileaks in “Assange. Colpirne uno per educarne cento”.
“Nel mondo al contrario chi svela un crimine marcisce in carcere e chi lo ha commesso resta fuori”: così all’ANSA lo scrittore e opinionista che nel suo monologo, regia di Samuele Orini, produzioni Loft, ricostruisce una vicenda emblematica sui confini della libertà di stampa nelle moderne democrazie occidentali. Due le date in Sardegna, mercoledì 6 novembre alle 20.30 al Teatro Massimo di Cagliari per la rassegna Pezzi Unici e giovedì 7 novembre alle ore 21 all’Ama – Auditorium Multidisciplinare di Arzachena, in Gallura, sempre sotto le insegne del Cedac, direzione artistica di Valeria Ciabattoni. “Mi dedico da anni al caso Assange – spiega Di Battista – e quando mi sono reso conto che il mondo del giornalismo mainstream sembrava disinteressarsene ho deciso di scrivere questo monologo per usare il linguaggio teatrale nel raccontare la storia di un uomo perseguitato per aver fatto il suo lavoro, pubblicando notizie di pubblico interesse”. Esordio in teatro per l’ex parlamentare del M5s, cooperante internazionale, autore di reportage e podcast su temi di attualità. “‘Assange’ non è uno spettacolo, ma un modo di fare controinformazione – ha aggiunto – cercando di smascherare le menzogne del cosiddetto mondo democratico”.
Di Battista ha incontrato Julian Assange “a Londra nel 2013 nell’ambasciata dell’Ecuador, quando era un rifugiato politico”, racconta, “è intervenuto a distanza a dei panel che ho fatto in Ecuador sulla libertà di informazione. La persecuzione contro di lui è servita per dare un messaggio, ‘occhio a mettervi contro il sistema’. Ora finalmente è di nuovo un uomo libero, dopo il patteggiamento, ma tredici anni di vita glieli hanno tolti, e cinque li ha trascorsi in un carcere di massima sicurezza, la ‘Guantanamo Britannica’ – conclude l’autore del monologo – Julian Assange ha confessato la sua colpa: ‘ho fatto il giornalista’”. Prossimi impegni in teatro per Alessandro di Battista: “Sto scrivendo un testo sulla tragedia dei palestinesi a Gaza”.