“Come UGL siamo sempre stati convinti che il ruolo principale di un sindacato debba essere quello di tutelare e rappresentare gli interessi dei lavoratori, piuttosto che divenire un mezzo strumentale per la conduzione di battaglie politiche di opposizione”, così si esprime Andrea Geraldo, segretario generale UGL Sud Sardegna, in merito all’attuale situazione della rappresentanza sindacale in Italia.
Secondo il Segretario UGL “negli ultimi anni si è assistito a un crescente utilizzo politico degli scioperi, in particolare da parte della CGIL, guidata dal segretario Landini. Questo strumento, nato per difendere i diritti dei lavoratori e per esprimere il dissenso in merito a questioni lavorative e sociali, rischia di essere stravolto e ridotto a una mera contrapposizione politica e ideologica nei confronti del governo nazionale”.
Per i seguenti motivi, Geraldo condivide le recenti dichiarazioni del segretario della Cisl, Luigi Sbarra, che ha espresso una posizione di netta distanza dalla strategia sindacale della CGIL: “La Cisl, così come la UGL, non parteciperà allo sciopero nazionale indetto da CGIL e UIL, ritenendo che questa azione rappresenti un tentativo di strumentalizzare il malcontento sociale per fini politici, preferendo invece concentrare le energie nella costruzione di un dialogo efficace con le istituzioni con l’intento di far recepire le idee e le proposte che i sindacati suggeriscono per la risoluzione dei problemi del mondo lavoro”.
“È doveroso denunciare un uso improprio del ruolo sindacale per meri fini politici, perché è tangibile la disaffezione dei lavoratori verso un’istituzione, quella sindacale, che oggi quanto negli anni ’70, rappresenta l’unico baluardo per la tutela dei diritti dei lavoratori e delle fasce deboli della società”, conclude il sindacalista.