E’ scomparso Adriano Mazzoletti, memoria storica del jazz e grande divulgatore, che domani, lunedì 19 giugno, avrebbe compiuto 88 anni.
E’ stato una figura centrale nella storia della musica pop e jazz della Radio italiana, a partire dal dopoguerra.
Ha firmato libri pionieristici fin dagli anni sessanta. I volumi di Adriano Mazzoletti dedicati al jazz italiano rimangono a oggi un caposaldo nella storia culturale e musicale del nostro Paese: un lavoro documentario di portata monumentale, condotto per anni con passione e rigore. Pubblicata da EDT in due volumi (qualche anno fa riproposta dal Corriere della Sera in sei volumi), rappresenta ancora oggi il lavoro più completo sui complessi e i musicisti jazz nel nostro Paese. Il jazz in Italia dalle origini alle grandi orchestre (EDT) racconta gli uomini, i luoghi e le vicende dell’epopea del jazz in Italia. Da quel marzo 1904, quando un gruppo di cantanti e ballerini creoli, presentati come i “creatori del cake walk”, si esibirono al Teatro Eden di Milano, fino alle grandi orchestre degli anni Trenta: una storia fatta di locali da ballo, transatlantici, grammofoni, radiofonia e soprattutto ritmo, fiumi di un ritmo travolgente. Nomi un tempo celebri come Rizza, Carlini, Ortuso o la Mediolana Band ritrovano la loro storica importanza tra queste pagine, nelle quali si chiarisce anche il delicato rapporto tra la cultura italiana, da Gramsci a Mascagni, e una delle grandi invenzioni musicali americane.
E’ stato grande protagonista di trasmissioni e di promozioni del jazz e molti lo ricorderanno in particolare per il suo programma radiofonico “Jazz Concerto”, che, negli anni Sessanta, ha portato il meglio del jazz nazionale e internazionale nella Sala A di via Asiago.
Mazzoletti era nato a Genova nel 1935. Per oltre trent’anni ha fatto parte della direzione dell’Uer (Unione Europea di Radiodiffusione), come vicepresidente e poi presidente del Dipartimento jazz e musica leggera.