L’8,9% delle famiglie sarde ha difficoltà a pagare l’energia elettrica mentre per il 16% degli italiani la bolletta della corrente è una preoccupazione costante e sentita.
Significa che in Sardegna oltre 143mila persone soffrono di povertà energetica con la conseguenza di avere estrema difficoltà ad accedere ai servizi essenziali come riscaldarsi e farsi una doccia calda d’inverno, raffrescare gli ambienti d’estate, poter cucinare adeguatamente e riuscire a illuminare tutte le stanze della casa.
E’ quanto emerge dall’analisi realizzata per Anap Confartigianato Sardegna dall’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha esaminato i dati del 2023 rilasciati dall’Osservatorio Italiano per la Povertà Energetica (Oipe).
“Siamo molto preoccupati perché con l’arrivo dell’inverno tale situazione assumerà caratteristiche di gravità per anziani poveri, fasce deboli e non autosufficienti – afferma Giovanni Antonio Mellino, presidente di Anap Sardegna e vicepresidente nazionale, l’Associazione nazionale degli anziani e pensionati di Confartigianato – ma anche per i lavoratori e le famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese e che hanno notevoli difficoltà di fruire di beni e servizi energetici indispensabili”.
In questa classifica, dove l’Isola è all’11/o posto, la regione più virtuosa è la Toscana che ha solo il 4,5% di famiglie colpite da questa povertà. Ultima la Calabria al 22,4% (la media nazionale è del 7,7%).
La situazione attuale, però, va meglio di quella di tre anni fa quando la media italiana era dell’8,5% e quella della Sardegna dell’11,8%.
Nel 2022 la spesa energetica annuale media delle famiglie italiane (energia elettrica e riscaldamento) è passata dai 1.415 euro del 2021 ai 1.915 euro del 2022, per un aggravio di 500 euro. “La povertà energetica rappresenta una delle sfide più urgenti della nostra società, specialmente per gli anziani a basso reddito, che rischiano di subire le conseguenze più gravi di questa problematica – prosegue Mellino – con il progressivo aumento dei costi energetici e delle bollette, molti pensionati e tante persone anziane con redditi ridotti si trovano ad affrontare scelte difficili tra riscaldare adeguatamente le loro abitazioni o affrontare altre spese essenziali, come il cibo e le medicine”.