La Federazione Russa è vicina al raggiungimento degli obiettivi strategici dell’ operazione speciale militare, lo ha detto Il capo dell’intelligence estera russa, Naryshkin, secondo quanto riportato da Ria Novosti.
Naryshkin ha affermato che le forze armate ucraine sono sull’orlo del collasso e che il regime di Zelenskyj ha perso completamente la sua legittimità e, di conseguenza, la sua capacità di negoziare. Si vede un’apertura di Mosca alle proposte di Trump che subito dopo l’incontro con Zelensky ha reso pubblico un post su Truth in cui rendeva noto il numero delle perdite ucraine, 400000 uomini, e affermava che Zelensky voleva un accordo per “porre fine a questa guerra ridicola”. Le affermazioni di Trump mettono Zelensky con le spalle al muro, perché rivelano – forse a sua insaputa – una nuova disponibilità di Kiev a trattare con Mosca, dettata dalla volontà di porre fine rapidamente alla guerra a causa delle ingenti perdite. Da qui si desume che Trump sia pronto a chiudere lo scenario, anche a condizioni che Zelensky e i suoi difficilmente digerirebbero, come la cessione dei territori, la neutralità e la sostituzione di Zelensky.
Un’altra cosa che si evince è che Zelensky non è un attore dei negoziati, ma i colloqui si svolgono direttamente tra Mosca e Washington. Si noti che finora Trump ha parlato direttamente in prima persona, rivolgendosi a Putin per nome ( atteggiamento che lo probabilmente sminuisce davanti ai russi). Il Cremlino invece ha risposto tramite il portavoce. Putin si riserva di intervenire in prima persona.