Nella giornata di sabato 17 giugno Povia il noto, e alcune volte discusso, artista ha voluto denunciare tramite uno dei propri canali social l’ennesimo annullamento di una delle data del suo ultimo tour musicale ” Sani di mente”.
La data incriminata è quella del 6 luglio, in cui il cantante avrebbe dovuto tenere il suo spettacolo all’interno di una manifestazione organizzata da alcuni commercianti di Sulmona durante la manifestazione “Saldi in Corso”.
Se in un primo momento, per l’esattezza il 16 giugno, l’artista aveva ricevuto conferma della tappa abruzzese nemmeno 24 ore dopo ha ricevuto una brutta notizia: evento annullato.
Non è la prima volta che al cantante viene cancellato uno spettacolo, come ricorda lo stesso Povia nel videodenucia di 7 minuti, più volte e per motivi differenti alcuni ingaggi sono stati revocati. A Partire dall’uscita del controverso pezzo “Luca era gay” con cui l’autore e cantante, malgrado la forte divisione che il testo riuscì a provacare nell’opinione pubblica, si classificò 2° al Festival di Sanremo 2009 e ricevette svariati premi sia dalla critica che dagli addetti ai lavori (Premio Mogol, 2 volte Disco di Platino, etc.. ndr) iniziarono ad arrivare i problemi del cantautore e le prime tappe soppresse.
Un brano, fortemente divisivo quindi, ma anche “Un successo si può dire nel bene e nel male mondiale” , come ci tiene a precisare lo stesso Povia conscio della “spigolosità” di taluni concetti espressi sia nei brani che dal suo proprio pensiero.
Idee, che spesso possono essere fraintese da alcuni, definito demagogico, ed in altri casiestremi, appellato: “fascista, razzista, omofobo” e via dicendo, soprattutto dopo per aver preso posizioni fuori dal sistema durante il passato periodo pandemico. Povia non ha mai nascosto il proprio pensiero riguardo le vicende che hanno riguardato la vita di tutti noi durante la guerra al Covid-19, ha diverse volte detto la sua su vaccinazione, green-pass, lockdown, etc; esprimendo la propria posizione anche su tutto ciò che ne è conseguito a livello di libertà del nostro popolo e di tutti gli esseri umani sottoposti a dictat non proprio “nitidi” imposti dall’alto dai Governi di tutto il mondo.
Probabilmente, a tal proposito nel suo post il cantante parla di “sistema ideologico imposto” rivolgendosi, forse sbagliando la figura avocata, alla cittadinanza del Comune della provincia aquilana, in cui si sarebbe dovuto tenere il concerto del 6 luglio prossimo, per esprimere la propria contrarietà e rammarico per la decisione di revocare la serata canora. Il pensiero espresso dal cantautore è netto: “chi ti prende gli piaci per tanti motivi poi riceve qualche critica, magari un pochettino più forte, e allora se la fa’ sotto e dal nulla ti cancella il concerto con la croce; erano anni che non succedeva questa cosa qui e adesso è successa di nuovo”.
Chiosando: “Io canto, faccio festa e chi mi conosce lo sa, poi ho anche sicuramente un pensiero che magari non mette d’accordo tutti che ogni tanto esprimo sui social”. “Ma in quel caso “Democrazia” tu della tua e io della mia”. Libera Musica in Libero Stato, concordiamo con Povia nel nome della Libertà di pensieri, opere, parole e suoni. Ognuno deve poter dire la sua!