Sulla Sardegna è in arrivo una “glaciazione demografica” che colpirà la popolazione lavorativa e, soprattutto, i giovani.
Nei prossimi 20 anni, infatti, i cittadini in età lavorativa tra 20 e 64 anni passeranno dai 922.209 di quest’anno ai 645.152 del 2044, con un calo di 277.057 unità, equivalente ad una diminuzione del 30,0%.
Inoltre, il trend demografico dei giovani fra i 15 e i 35 anni, scenderà dagli attuali 287.970 ai futuri 208.110, per una perdita netta di 79.860.
E’ quanto emerge dall’analisi “Giovani, imprese e lavoro. Le evidenze per la Sardegna”, realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte Istat, Eurostat, Unioncamere e Ministero del Lavoro, presentata a Cagliari, durante i lavori dell’assemblea generale di Confartigianato Sardegna. I dati sono stati presentati dal presidente nazionale dei Giovani imprenditori di Confartigianato, Riccardo Porta, che ne ha discusso con il vicepresidente nazionale di Confartigianato Imprese, Fabio Mereu, e con il presidente regionale di Confartigianato Sardegna, Giacomo Meloni, di fronte a una platea di imprenditori artigiani provenienti da tutta l’Isola.
E’ un futuro demograficamente plumbeo quello che incombe sull’Isola secondo l’analisi che rileva come nei prossimi vent’anni, nello scenario mediano, e quindi nella variante ritenuta più probabile nel processo di stima, la popolazione in età lavorativa tra 20 e 64 anni passerà da 922.209 residenti del 2024 a 645.152 del 2044, con un calo di 277.057 unità, equivalente ad una diminuzione del 30,0%.
Come termine di raffronto, in valore assoluto il calo di popolazione del prossimo ventennio è pari all’85,6% dell’attuale occupazione in tutte le imprese attive in Sardegna (323.694 addetti nel 2022) ed è addirittura superiore all’attuale intera occupazione delle micro e piccole imprese sarde (264.265 addetti). Secondo i dati, l’Isola è la regione italiana che registrerà il calo demografico più intenso della popolazione in età lavorativa nei prossimi vent’anni, superando di circa cinque punti il calo del 25,1% del Mezzogiorno e risultando di intensità quasi doppia della riduzione del 16,1% della media nazionale. L’analisi del trend demografico sui giovani (13-35 anni) dice che nel 2004 questi erano 455.769 contro i 287.970 di oggi con un calo registrato di 167.799 (-36,8%) pone l’Isola all’ultimo posto nazionale per popolazione giovane. Facendo la proiezione sul 2044, i giovani fra 20 anni saranno solo 208mila con una perdita netta sul 2024 di quasi 80mila e di 247mila rispetto al 2004 (-54,3%) che pone la Sardegna all’ultimo posto in Italia. A livello territoriale Cagliari è passata dai 199mila del 2004 ai 76mila di oggi, equivalente a -43mila e un calo del 36,3%; Nuoro passa da 61 ai 28mila (calo di 22mila ovvero -36,8); Oristano da 44mila a 18mila (-18mila e -40,9%); Sassari-Gallura da 128mila a 89mila (-39mila e -30,8%).
Il dibattito è servito anche a tracciare un quadro delle imprese giovanili nell’Isola dove ogni anno, nascono circa 1.000 imprese giovanili. L’analisi racconta di 13.700 attività, l’8% di tutte le aziende registrate nell’Isola; 4mila sono quelle giovanili femminili (il 29.3% sul totale delle giovanili) e 1.320 quelle giovanili straniere (il 9,6% sul totale delle giovanili). Nell’artigianato 2.600 sono quelle giovanili artigiane (il 7,5% sul totale iscritte all’albo artigiani); di queste 696 sono imprese giovanili femminili artigiane.