Autoctono, ricco di storia, come di aromi floreali e fruttati grazie al metodo di affinamento flor.
La vernaccia di Oristano è soprattutto un vino poliedrico, di antica memoria, ma che ben si adatta alle tendenze.
Un vitigno in grado di produrre vini che possono accompagnare un intero pasto, dal benvenuto alla frutta. Il test di versatilità della prima doc sarda è stato sperimentato nel corso di una masterclass, una delle iniziative organizzate da Camera di Commercio e Ente Fiera per la valorizzazione dei prodotti dei territori della Sardegna, negli stand di Fiera Natale a Cagliari, alla presenza del direttore, Vito Tizzano, e di Cristiano Erriu segretario generale Camera di Commercio Cagliari e Oristano. La degustazione è stata guidata da Fabrizio Abis, sommelier professionista e dal produttore Davide Orro.
Le versioni frizzante ancestrale, in acciaio, sotto il velo 36 e 108 mesi, passito, sono state accostate alle varie portate preparate dai cuochi dell’ Unione regionale cuochi Sardegna.
Test superato a pieni voti su tutto il percorso dall’aperitivo, all’antipasto, al primo, poi a un secondo più strutturato e fino all’ assaggio di formaggio e al dolce. “Con questa iniziativa, prosegue la nostra azione di promozione della vernaccia di Oristano per creare un’educazione verso questo vino millenario che con i suoi oltre 3500 anni di storia ha bisogno di essere accompagnato da un racconto emozionale e tecnico. In questa degustazione conoscitiva sono state presentate le varie vinificazioni del vitigno per dimostrare la capacità di adattarsi ai gusti attuali e accompagnarsi nelle cucine stellate e casalinghe”, ha sottolineato Davide Orro che nel 2018 ha dato vita all’ecomuseo multimediale, rete di produttori impegnata nella promozione e tutela di questo bianco secco dai sentori intensi e “mirrati”, vitigno unico al mondo e che, primo nell’Isola, ha ottenuto nel 1971, la prestigiosa denominazione, la doc.
Con una raccomandazione che arriva da Fabrizio Abis: “Non stappate la vernaccia solo per accostarla a piatti tradizionali.
Questo vino permette un ampio ventaglio di accostamenti che si prestano per la cucina moderna e tradizionale e ha la capacità di esaltare gusti e sapori enfatizzandoli”.
Nel corso della degustazione, è stato poi sperimentato come le versioni sotto il velo siano riuscite ad accompagnare portate diverse. “Una versatilità nella versatilità – conclude Fabrizio Abis – che si deve al trionfo di aromi sprigionati grazie ai lunghi affinamenti sotto il velo”.