“L’uomo lascia dietro di sé, quando abbandona la terra, non soltanto il germe della sua forma, ma una vivente immagine di se stesso. Gli spiriti della forma rimangono ormai uniti a quell’immagine; essi trasferiscono la vita che hanno emanato anche nei discendenti dell’uomo, quando l’anima umana abbandona il corpo. Si costituisce così ciò che si può chiamare ereditarietà.” Rodolf Steiner, “La scienza occulta nelle sue linee generali”, Mondadori, 2007 Arriva un Natale di conflitti, apparenze e mistificazioni planetarie: Marte retrogrado è in Leone, Plutone il signore degli inferi è in Acquario, vento di morte con riverbero che trascina Marte nelle ottave basse nelle sprofonda ostentando tutta la sua vanità di guerra. In Europa si ragiona di bene contro male (che è sempre male) utilizzando armi a lunga gittata, in Medioriente si nega e frammenta un paese e altrove si negano le libere elezioni. Tutto è in disarmonia, ma non dobbiamo fermarci, dobbiamo festeggiare materialmente il Natale, non possiamo e dobbiamo prendere atto che la spiritualità e la capacità di sentire l’altro, è ostaggio degli inferi.
Dentro gli abissi di Ade mascheriamo tutto e tutti con l’apparenza e l’apparire del Leone che traveste Marte aizzato ad arte da Plutone. Adesso, fermiamoci un attimo, chi ha il compito di mostrare la realtà oltre maschere e recite a soggetto? Ricordiamo agli artisti (profeti, maghi, sciamani, visionari e veggenti, esistono ancora?), che non sono un corpo unico con le masse, abitano gli inferi della materia, ma hanno un compito alto: isolarsi, distaccarsi e visualizzare immagini da costruire e condividere con chi lo vorrà (niente è più libero dell’aggregazione per simboli) immagini diverse da quelle imposte (anche da artisti al servizio della materia che con Plutone hanno stretto un vincolo), solo certi artisti in contatto diretto divino (gerarchicamente al vertice di tutto ciò che la mediocrità determina), possono porci dinanzi alla concretezza della libertà negata tenendo tutto in equilibrio, non parlo di quelli che in maniera egotica si nutrono di spiritualità altrui, parlo di coloro che si battono per la spiritualità altrui in solitudine, senza che nessuno lo si sappia.
Buon Natale a noi e buon Natale a voi, che il conflitto posto in essere vada avanti, nella ricerca di un abbraccio che quantunque mortale possa continuare a generare vita, altra vita, nel nome di un conflitto che non terminerà mai, ma vede in questo momento l’umano soccombere nel nome di un protocollo scritto dall’alto dal quale solo la visionarietà salverà.
di Mimmo Di Caterino