Il 12 maggio presso il Tribunale di Roma si terrà la prima udienza del processo per l’imbrattamento del 2 gennaio, quando tre cittadini aderenti a Ultima Generazione hanno imbrattato con vernice arancione la facciata di Palazzo Madama.
Il blitz nonviolento voleva evidenziare l’inazione del Governo e del Parlamento nei confronti della crisi eco-climatica, di cui l’Italia, in quanto sesto finanziatore a livello mondiale dell’industria dei combustibili fossili, è uno dei principali responsabili. Anche se l’imbrattamento non ha avuto conseguenze (in poche ore la facciata è stata ripulita), le tre persone rischiano una condanna fino a 5 anni di carcere per danneggiamento aggravato.
Per sostenerli, il 12 maggio alle 13:00 è stato convocato un presidio di solidarietà a Roma in piazzale Clodio, aperto a tutte e tutti coloro che vogliono un mondo e una politica migliori
Hanno già aderito Amnesty International, Greenpeace, Extinction Rebellion, Fridays for Future, Scientist Rebellion, Cambiare Rotta, Legal Team, Rinascimento Green e Rete Studenti Medi. Dal mondo della politica hanno comunicato la loro partecipazione la senatrice Ilaria Cucchi (Alleanza verdi e sinistra); il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni; il senatore Giuseppe De Cristofaro (Sinistra Italiana); l’ex ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Alfonso Pecoraro Scanio; Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni; Europa Verde e Rifondazione Comunista.
Le uniche risposte che hanno saputo fornire finora Governo e Parlamento sono state orientate alla repressione del dissenso. Il presidente del Senato della Repubblica ha persino annunciato di volersi costituire parte civile.
“È ora di interrompere questa follia. Finanziare combustibili fossili significa finanziare la siccità. Le stesse istituzioni che continuano a martoriare la nostra casa comune in fiamme, mandano a processo cittadini che si sacrificano per il futuro di tutte e tutti. In un mondo in cui si pretende di star curando il pianeta con lo stesso veleno che lo sta portando al collasso, si criminalizzano degli attivisti non violenti, che vengono additati come pazzi o come ragazzini capricciosi. Non siamo né pazzi, né ragazzini. Ultima Generazione è composta da giovani e meno giovani, studenti, lavoratori e lavoratrici. Criminalizzano un’immagine falsa delle persone che credono in un futuro comune, per metterci gli uni contro gli altri, ma noi non cerchiamo conflitto, né uno scontro diretto. Vogliamo soltanto che i nostri governi si assumano le proprie responsabilità. Noi ci assumiamo le nostre, andando a processo e pagando le conseguenze delle nostre azioni, ma non ci fermeremo”.