Primo incontro territoriale, dei tre programmati dall’Assessorato degli Enti locali, a Lodine per le risorse da destinare ai Comuni montani e parzialmente montani (seguirà, nel pomeriggio, un nuovo incontro a Cuglieri).
L’obiettivo è quello di aiutare i territori a cogliere le opportunità legate all’Avviso di recente pubblicazione sul sito della Regione, entrando così nello specifico della misura che grazie alle risorse disponibili per l’annualità 2022 – oltre 11 milioni di euro – finanzierà gli interventi di salvaguardia della montagna. Con una importante peculiarità: la Sardegna è la regione d’Italia che ha avuto maggiori risorse come contributo al Fondo regionale per la montagna.
Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato i sindaci del territorio, è stato quindi presentato il bando Fosmit, fondo per lo sviluppo delle montane italiane, e illustrata la delibera di Giunta che stabilisce i criteri e i parametri di distribuzione delle risorse.
“Siamo contenti di iniziare da Lodine questo viaggio in tre tappe nei territori montani e siamo pronti a dare sostegno ai Comuni e alle comunità – ha spiegato l’Assessore degli Enti locali, Aldo Salaris – Abbiamo portato avanti un lavoro intenso che ci ha consentito di raggiungere un risultato molto importante a livello nazionale in termini di risorse destinate alla Sardegna, in aggiunta alle risorse regionali – ha proseguito l’Assessore Salaris – Questo risultato, unito alle altre misure di sostegno ai Comuni messe in campo dalla Regione, è un altro passo importante che la Sardegna compie contro lo spopolamento e l’isolamento dei territori”.
Alimentato da trasferimenti statali (derivanti appunto dal fondo nazionale per la montagna) e da risorse regionali, il fondo ha come finalità quella di sostenere gli investimenti per la realizzazione di interventi localizzati nelle zone oggetto del bando. L’elenco dei beneficiari, in attesa della nuova legge nazionale che definirà i nuovi criteri di montanità, sono Comuni montani e parzialmente montani segnalati dall’Uncem – Unione Nazionale dei Comuni e delle Comunità Montane.
Grande attenzione è stata destinata alla natura dei progetti da proporre, con un ventaglio di possibilità definito nel corso dell’incontro “aperto ed elastico”, capace di abbracciare una pluralità di possibili interventi da finanziare. Potranno essere infatti presentate iniziative che comprendano azioni di tutela, promozione e valorizzazione delle risorse ambientali dei territori montani anche attraverso la realizzazione delle Green Community; interventi volti alla creazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili; misure di prevenzione del rischio del dissesto idrogeologico. Ancora: progetti finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità e allo sviluppo delle attività agro pastorali; misure di incentivazione per la crescita sostenibile e lo sviluppo economica o sociale compresigli interventi di mobilità sostenibile; interventi per l’accessibilità alle infrastrutture digitali e per il rafforzamento dei servizi essenziali, con particolare riguardo prioritario a quelle iniziative volte a contrastare lo spopolamento dei territori.
La scadenza dell’avviso è stata fisata per l’8 settembre. I Comuni o le Unioni dei Comuni potranno poi sviluppare i progetti che dovranno essere realizzati entro tre anni (il termine per spendere la dotazione è fissato al 2025).