“Le conclusioni della perizia del Nucleo Artificieri del Comando provinciale dei Carabinieri di Nuoro, potranno consentire al Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di revocare il divieto dell’uso della farina e del lievito nelle carceri della Sardegna, in modo da evitare interpretazioni contrastanti”. E’ il contenuto dell’appello rivolto da Maria Grazia Caligaris dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” al Provveditore regionale Maurizio Veneziano con riferimento all’esito dell’esame chimico che ha escluso, salvo particolari condizioni, la capacità esplosiva della farina in commercio per confezionare pane, pasta e pizza.
“Nel reinserire farina e lievito nell’elenco dei prodotti del sopravvitto, il Magistrato di Sorveglianza di Nuoro Marco Bravaccini – osserva Caligaris – pone dei limiti all’acquisto, stabilendo che ogni cella potrà disporre di una confezione da un chilo di farina e una bustina di lievito ogni due settimane ed escludendo che i prodotti possano essere introdotti dall’esterno. Due aspetti che rispecchiano l’esigenza di garantire il rispetto della sicurezza all’interno dell’Istituto”.
“Confidando nella sensibilità del Provveditore Veneziano, che conosce bene la realtà degli Istituti Penitenziari isolani e la necessità di offrire a tutte le persone private della libertà un uguale trattamento, auspichiamo che disponga con immediatezza una nuova circolare con revoca del precedente dispositivo del 2016. Un atto che sarà particolarmente apprezzato non solo dalla popolazione detenuta ma anche – conclude l’esponente di SDR – dai volontari”.