“Apprendiamo dalla stampa della nascita di un autodefinito “Secondo Polo”, il format è lo stesso degli altri poli, tricolorsardista. Dentro il “Secondo polo”, insieme ai partiti italiani Rifondazione Comunista, Potere al Popolo (italiano), Partito Comunista italiano ci sono i partiti sardi di Irs-Indipendentzia Republica de Sardigna, Progres, e Rosso Mori. Come già detto il format è uguale a quello presentato dal Centrodestra italiano e dal Centrosinistra italiano, un format che come ha funzionato per il centrodestra forse sperano possa funzionare per loro”, afferma Bustianu Cumpostu.
“Si capisce che il legante del “Secondo Polo” è specialmente di tipo ideologico e nasce sul modello italiano di alternativa al PD e di contrasto alle destre che oggi governano lo stato italiano. E’ un polo tutto interno alla politica italiana che in Sardegna non si può non configurare con colorature sarde, autonomiste e antidiscriminatorie” … “Sardigna Natzione nel Secondo Polo non c’è e non poteva esserci. SNI è indipendentista e come tale in nessun caso può fare alleanze con forze politiche che sono funzionali e strumento dello stato che impone la dipendenza, con chi pur essendo sardi hanno un legame verso i loro partiti italiani più forte di quello che hanno con il loro popolo e la loro terra”, prosegue la nota di Cumpostu.
“A Serri abbiamo cercato di individuare e rafforzare l’attrazione gravitazionale che tiene insieme la galassia indipendentista,sardista e nazionalista sarda in genere ma abbiamo perso solo tempo perché abbiamo avuto la conferma che la gravitazione ideologica è molto più forte di quella identitaria e indipendentista” … “Alle prossime elezioni regionali i Poli si contenderanno il governo della colonia sarda e ogni polo avrà truppe reclutate in Sardegna che ancora una volta hanno risposto alla chiamata di una dimensione politica che anche questa volta ingoia parte della cultura politica sarda e mette indipendentisti contro indipendentisti in nome di magnifiche sorti altrui, che non mettono in discussione la nostra sudditanza”, incalza il leader indipendentista.
“SNI si attiverà per tentare di raccogliere i sardi liberi e dare nella scheda elettorale uno spazio dove i sardi possano esprimere la loro ribellione e volontà di essere padroni del loro destino e della loro terra. Chiameremo tutti al dovere di responsabilità, al dovere che abbiamo di decidere il nostro destino fuori dalle gabbie politiche che sono alla base dell’intermediazione della dipendenza e fanno parte di quella che noi indipendentisti chiamiamo Borghesia Comporadora, Alberto Merler chiama Borghesia Notarile e Vincenzo Migaleddu ha chiamato Classe Notarile” … “Se non riusciremo attenderemo sulla riva del fiume, non i loro cadaveri perché li stimiamo comunque, ma che le loro barche tornino indietro, tornino a casa, alla Casa Comune dei Sardi”, conclude Cumpostu.