Si è conclusa il 30 luglio presso il Divan – Casa della Cultura Araba, in collaborazione con l’Ambasciata del Libano, la mostra “Circle of Life” con artisti di fama, l’italiana Giorgia Fonnesu e il libanese Emmanuel Guiragossian.
Emmanuel Guiragossian è uno degli artisti contemporanei più significativi del Libano e uno degli artisti più ricercati sulla scena artistica internazionale. È nato in Libano nel 1954, figlio primogenito del leggendario pittore Paul Guiragossian (1926-1993). I suoi nonni paterni erano sopravvissuti al genocidio armeno durante la Prima Guerra Mondiale. Le loro esperienze, insieme ai racconti della nonna sui terribili eventi della loro sopravvivenza e sulle loro esperienze durante le due guerre mondiali e le guerre civili, hanno avuto un profondo impatto sul giovane Emmanuel. Il suo talento pittorico emerse presto. Dopo aver ricevuto una borsa di studio per l’Accademia d’Arte di Dresda (1974-1979), è iniziata la sua carriera internazionale. Dal 1984 è professore presso l’Académie libanese des beaux-arts (ALBA) e l’American University (AUB) di Beirut, nonostante la difficile situazione dovuta alla guerra civile libanese (1975-1990) che si è verificata in quegli anni.
Emmanuel Guiragossian è un maestro nella rappresentazione della figura umana e degli animali. In molti dei suoi dipinti, gli esseri umani sono al centro, non come individui ma in gruppi. È caratteristico che molte persone stiano insieme, vicine, appoggiate l’una all’altra, intrecciate. Si tratta di composizioni astratte di figure umane intrecciate che simboleggiano la natura collettiva dell’umanità. Negli anni Ottanta, il cavallo è diventato un soggetto del suo lavoro. In molte opere il cavallo è al centro, come nel dipinto “Circle of Life” che si può ammirare nel Divan. Ha esposto in paesi come Libano, Germania, Canada, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti e Giordania. Oltre a dedicarsi alla propria carriera artistica, ha lavorato a stretto contatto con il padre, Paul Guiragossian.
La seconda mostra al Divan – La Casa della Cultura Araba ha visto protagonista l’artista italo-libanese Giorgia Fonnesu, che crea oggetti e sculture in argilla. Giorgia, nata nel 1974, è cresciuta sulle sponde del Mediterraneo tra il Libano e la Sardegna. “Il mare ha sempre circondato la mia vita, inoltre il Mediterraneo ha influenzato il mio modo di pensare, soprattutto quando ho notato il grande legame tra la mia terra d’origine, la Sardegna, e il Libano”, dice Giorgia. Fin da piccola è stata affascinata dai ricci di mare, non solo per il loro aspetto, ma anche per il significato che rivestono. “I ricci di mare”, dice, “sono visti come guardiani dell’ecosistema marino. Questo mi ha interessato”. La sua installazione esposta al Divan fa riferimento all’importanza dei ricci di mare e al loro ruolo nel cambiamento climatico.
Per la concezione della mostra, la Casa della Cultura Araba si è avvalsa della storica dell’arte e curatrice di fama internazionale Karin Adrian von Roques.
Per il Divan – La Casa della Cultura Araba, fa parte del programma affrontare argomenti attuali e controversi, come il complesso tematico delle donne previsto per l’inizio del 2023 e, per il futuro, i temi della natura, dei problemi ambientali e della sostenibilità. A tal fine, vengono ideati e presentati vari eventi, che vanno dalle tavole rotonde alle conferenze o alle letture e alle mostre d’arte. La Casa della Cultura Araba è convinta che l’arte possa cambiare il modo di pensare. La visione della Casa della Cultura Araba non è solo quella di colmare il divario tra la cultura tedesca e quella araba, ma anche di costruire un ponte tra nazioni e culture a livello internazionale, come in questa mostra tra Qatar, Germania, Libano e Italia.