Attentato allo scrittore russo Prilepin: il sospettato ammette di aver agito per conto dei servizi segreti ucraini. In seguito di queste dichiarazioni da Kiev hanno affermato di non poter né confermare né negare il loro coinvolgimento.
In seguito all’attentato di questa mattina verificatosi nei pressi di Nizhny Novgorod (Russia) finalizzato ad uccidere lo scrittore Zakhar Prilepin le autorità russe hanno arrestato Alexander Permyakov. Il sospettato del tentativo di assassinio dello scrittore nel corso dell’interrogatorio ha ammesso di essere stato reclutato dai servizi segreti ucraini nel 2018 e di aver seguito le loro istruzioni.
Permyakov, originario della città di Druzhkovka (regione di Donetsk sotto il controllo di Kiev), come afferma nell’interrogatorio, nel 2022 si è trasferito nella Federazione Russa con il compito di uccidere Prilepin per mezzo di un’esplosione a distanza due mine anticarro.
Sui media ucraini è apparso il commento piuttosto eloquente dei Servizi di Sicurezza d’Ucraina (SBU) in merito all’attentato: “Ufficialmente non possiamo né confermare né negare il coinvolgimento della SBU in questo o quella “esplosione”, che coinvolge gli occupanti e i loro scagnozzi (…) La morte è quindi l’unica prospettiva che possiamo offrire agli occupanti. Potremo parlare di chi sta dietro a un caso piuttosto che dell’altro (leggasi atto terroristico, n.d.r) dopo la nostra vittoria”.
Al momento i medici di Nizhny Novgorod hanno finito di operare Prilepin, le sue condizioni sono considerate stabili.