In sciopero della fame dallo scorso febbraio, detenuto al 41 bis nella casa circondariale di Bancali, in Sardegna, chiede il suicidio assistito. In merito, la Garante regionale delle persone private della libertà della Sardegna Irene Testa in una dichiarazione precisa: “Già nel mese di giugno mi sono recata a fare visita ai detenuti del carcere di Bancali. Tra questi ho incontrato Domenico Porcelli, Detenuto al 41 bis che afferma di essere in sciopero della fame dal mese di febbraio. Porcelli ha riferito di essere monitorato costantemente dagli operatori a vario titolo presenti nella struttura e in particolare dal presidio sanitario.
Anche l’educatore riferisce di aver effettuato oltre 10 colloqui con il detenuto. Dal mese di febbraio ha effettuato diversi elettrocardiogrammi e visita cardiologica. Martedì 8 agosto Porcelli ha ribadito l’intenzione di proseguire lo sciopero della fame, dice di assumere 1kg di zucchero a settimana con camomilla, the e latte. Da una decina di giorni dice di aver maturato la volontà di porre fine alla sua vita e a tal fine ha chiesto al suo avvocato di prendere informazioni sulla fattibilità di poter ottenere l’eutanasia”.
“Ho informato le autorità competenti della situazione che si è venuta a creare”, precisa la Garante regionale Testa. E ancora: “Al netto della situazione specifica, in Sardegna c’è un numero spropositato di detenuti in 41bis ed alta sicurezza, con l’intento di averne ancora di più. Dopo le servitù militari si pensa di fare della Sardegna la caienna d’Italia?”.