I grande tesoro del turismo in Sardegna è rappresentato dagli stranieri.
Lo confermano i numeri del 2022: i 6 milioni di presenze estere hanno portato nelle casse dell’Isola oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro, in crescita rispetto all’anno precedente (+422 milioni, pari al +51,9%) e superando anche l’ammontare di spesa registrato nel 2019 (+127 milioni, pari al +11,5%). Il tutto in un sistema turistico che ha registrato in totale oltre 15 milioni di presenze, di cui oltre 6 milioni nella sola provincia di Sassari-Gallura, con Arzachena al top con 1 milione e 157mila presenze. E’ questo, in estrema sintesi, ciò che emerge dal dossier dell’ufficio studi di Confartigianato Imprese Sardegna sull’estate 2022 in base ai dati Istat e della Banca d’Italia.
L’analisi dell’associazione artigiana ha rilevato anche come, lo scorso anno, il sistema turistico della Sardegna fosse nella top 5 delle destinazioni regionali. “In attesa dei dati di questa estate 2023, che ci auguriamo possano confermare un trend positivo – commenta Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – è innegabile come anche gli stranieri siano tornati nelle nostre località. Su questi dobbiamo puntare sempre più nel futuro, promuovendo all’estero le nostre bellezze e il viver bene sardo, non dimenticando altri fattori competitivi, come i vari servizi innovativi e alla persona e i trasporti interni ed esterni. Insomma, dobbiamo affascinarli e catturarli”.
I dati del dossier di Confartigianato indicano la Sardegna, lo scorso anno, tra le prime cinque destinazioni regionali in Italia per vacanze lunghe (4 giorni e più) nel periodo estivo di luglio-settembre. Le presenze totali nei mesi estivi di luglio, agosto e settembre sono state quasi 10 milioni, pari al 66,9% del totale delle presenze annue. Rispetto all’estate 2021 sono cresciuti i pernottamenti (+17,3%) a fronte di un aumento più consistente delle presenze estere (+42,2%), che rappresentano il 41,9% delle presenze turistiche sull’Isola nel periodo estivo, rispetto alle presenze italiane (-4,2%).
In ogni caso, sempre secondo l’analisi dell’associazione di categoria, nel confronto con l’estate 2019 le presenze dell’estate 2022 risultavano ancora inferiori (-1,1%), dinamica negativa determinata dal mancato recupero del flusso dall’estero (- 11,4%), poiché al contrario i pernotti dei residenti salgono (+8,0%). Le presenze turistiche estive hanno superato i livelli del 2019 nella sola provincia di Nuoro (+6,3%), dove si concentrano il 19,1% delle presenze; restano invece al di sotto aCagliari (-7,6%), Oristano (-3,7%), Sud Sardegna (-2,4%) e Sassari (-1,9%).
Esaminando in modo più approfondito i dati sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi relativi al 2022, si osserva come in Sardegna il numero di presenze turistiche (notti trascorse nelle strutture turistiche), pari a 14.700.911, sia in fase di riassestamento e recupero rispetto a quello pre-pandemia, nel 2019. Risultano infatti in salita del 38,3% i pernottamenti dello scorso anno rispetto al 2021, mantenendosi però ancora al di sotto del 2,9% nel raffronto con le oltre 15 mila presenze registrate nel 2019.
Dinamica quest’ultima che seppur negativa risulta più contenuta rispetto a quella nazionale (-5,5%). Nel 2002 crescono soprattutto le presenze straniere, che registrano un +78,2% sul 2021. Nello stesso anno avviene il pieno recupero dei livelli di turismo raggiunti pre pandemia solo nella provincia di Nuoro-Ogliastra, dove si concentrano il 18% delle presenze turistiche (2/a dopo Sassari-Gallura), che nel 2022 registra un recupero del +4,2%. Tra i primi comuni per maggior numero di presenze turistiche nel 2022, spiccano Arzachena (1 milione e 157mila presenze), Alghero (1 milione e 133mila), Orosei (807mila), Olbia (709mila), Villasimius (664mila), San Teodoro (637mila), Muravera (620mila).