Dietro la maschera, l’autobiografia di Paul Stanley, arriva nelle librerie italiane il 15 settembre, edita da Tsunami.
L’iconico frontman dei Kiss si racconta senza filtri: “Le persone che incontro dicono che sono stato coraggioso a mettermi così tanto a nudo in questo libro, ma l’ho fatto perché io per primo avevo bisogno di riflettere sul senso della mia vita.
So che in tanti potranno riconoscersi in alcune delle cose che racconto, ed è per questo che ho deciso di farlo, perché la mia storia possa servire anche a loro”.
Paul Stanley confessa che la musica e il vistoso make-up lo hanno aiutato a nascondere le fragilità, a costruire un’immagine eroica di sé: “Il personaggio che prende vita sul mio volto nasce originariamente come una sorta di meccanismo di difesa per nascondere chi fossi in realtà. Da quando ho iniziato a portare questa maschera, per molti anni ho avuto la sensazione che a emergere fosse un’altra persona. L’insicuro, incompleto ragazzo dai mille dubbi e conflitti interiori, veniva improvvisamente nascosto sotto il trucco, e a spiccare era l’altro me stesso, il ragazzo che avevo creato per dimostrare a tutti che avrebbero dovuto trattarmi con rispetto, che avrebbero dovuto essermi amici, che ero speciale. Avevo dato vita a un personaggio che le ragazze avrebbero desiderato. La gente che conoscevo da lunga data era letteralmente sbalordita dal mio successo con i Kiss”.
Una vita costellata di successi e momenti bui: “Nei brevi periodi in cui i Kiss non erano in tour, me ne stavo seduto sul divano nel mio appartamento a New York City e pensavo, nessuno crederebbe mai che me ne sto qui a casa da solo senza un cazzo di posto in cui andare. La band era il mio supporto vitale, ma era anche un modo per evitare di intraprendere quel genere di relazioni che ogni vita reale prevede”.
I Kiss, nati a New York nel 1973, sono la rock band che ha vinto più dischi d’oro di tutti i tempi: hanno anticipato mode, stili e attitudini, creando un immaginario e un sound glam inconfondibili.