A meno di una settimana dalle elezioni, in Turchia, sotto il segno del Sultano Erdogan proseguono gli arresti arbitrari e spesso ingiustificati ai danni di esponenti dell’opposizione, riguardanti soprattutto del Partito Democratico dei Popoli (Hdp) e i Kurdi privati da oltre vent’anni della guida del popolo Abdullah Öcalan, lo “zio Apo” arrestato con l’inganno il 22 febbraio del 1999, incarcerato in regime d’isolamento nell’isola prigione di Imrali e di cui da 2 anni non si ha alcuna notizia.
Per l’ennesima volta proveranno a sconfiggere l’Akp (in turco Adalet ve Kalkınma Partisi – Partito della Giustizia e dello Sviluppo) del Presidente Erdogan. L’ufficio di informazione Kurdistan Italia- Uikionlus.org riporta sensazioni e commenti dei diretti interessati, il candidato della sinistra verde Cengiz Çandar, dalla capitale Kurda Diyarbakir, ha dichiarato: “Non si hanno notizie dal leader del PKK Abdullah Öcalan da 2 anni. Questa è una pressione, una minaccia e un insulto contro i curdi”; prosegue: “Continueremo a lottare” Segue Gülistan Atasoy, co-presidente provinciale di Amed del Partito democratico dei popoli (HDP): “La solidarietà è stata più forte dopo i terremoti che hanno colpito Maraş il 6 febbraio.
La democrazia locale e il pluralismo devono continuare. Continueremo a lottare per questo. L’isolamento iniziato a Imrali dovrebbe essere rimosso e il paradigma libertario delle donne dovrebbe diffondersi in Turchia”.
Seguitano anche gli arresti ingiustificati ai danni delle minoranze etniche interne al paese, intervistata da “Uiki”, la funzionari (HDP) Nuray Özdoğan, denuncia: “Quattro indagini separate sono state recentemente avviate contro HDP e altre organizzazioni incentrate sui curdi.
Circa 295 persone sono state arrestate in Turchia nell’ultimo mese nell’ambito di indagini e operazioni contro il Partito democratico dei popoli (HDP)”.
Nuray osserva: “la repressione è arrivata poche settimane prima delle cruciali elezioni, affermando che “il governo continua la sua campagna elettorale con i propri metodi”.
Termina l’intervista elencando i seguenti avvenimenti: “Il 4 marzo 12 membri del nostro partito, compreso il co-presidente della provincia di HDP a Urfa, sono stati arrestati. Lo stesso giorno 16 persone, inclusi membri del consiglio dei giovani di HDP, sono state arrestate a Istanbul”.
“Il 25 aprile, due membri di HDP del comitato centrale, 25 avvocati che stavano lavorando alla sicurezza elettorale e 143 persone che stavano lavorando alla campagna elettorale e come funzionari delle urne sono stati arrestati a Diyarbakır.
Ci sono ancora persone ricercate in relazione a queste detenzioni. In queste detenzioni sono state arrestate 48 persone, tra cui 5 avvocati e 4 giornalisti. Sono state arrestate anche decine di persone che volevano fare una dichiarazione alla stampa contro questa operazione di genocidio politico”.
“Il 26 aprile il candidato del Partito della Sinistra Verde a Kocaeli è stato arrestato.” “Dopo il comizio elettorale tenutosi a Muş il 27 aprile, molte persone sono state arrestate”.
“Il 29 aprile, 19 persone, tra cui due giornalisti e membri del partito, sono state arrestate ad Ankara.” “Il 3 maggio, Giornata mondiale della libertà di stampa, sono stati arrestati due giornalisti e altre cinque persone”.
“Il 30 aprile, il co-presidente distrettuale di Gebze e quattro dipendenti del partito sono stati fermati e arrestati”. “Sempre il 29 aprile, contro il nostro convoglio elettorale è intervenuta la polizia antisommossa ad Ankara e tre persone, compreso il nostro avvocato di partito, sono state picchiate”.
“Il 30 aprile 23 persone, tra cui il signor Şahin Tümüklü co-presidente del partito ESP [Partito socialista degli oppressi], candidati del Partito della sinistra verde, membri dell’ESP e giornalisti dell’opposizione sono stati arrestati a Eskişehir e Istanbul. Il signor Tümüklü, il candidato del Partito della sinistra verde e un giornalista erano tra le sei persone arrestate”.
“Il 1° maggio, durante la campagna elettorale a Kocaeli, i nostri candidati al parlamento, Ömer Faruk Gergerlioğlu e Arzu Eylem Kayaoğlu, sono stati sottoposti a violenze fisiche e verbali sotto sorveglianza della polizia.”