“No women no panel”, senza le donne non se ne parla.
Lo slogan è chiaro: non ci possono essere panel, convegni, dibattiti, forum o talk dove non siano rappresentati equamente i generi e dove la presenza femminile non sia contemplata. La campagna, nata in sento all’Unione europea nel 2018, è stata fatta propria dalla Rai che in pochi anni ha coinvolto le istituzioni pubbliche e oggi è approdata in Sardegna con la firma di un protocollo con la Regione, i Comuni di Cagliari e Sassari e le Università delle due città.
Non ci sarà più alcun convegno, momento di approfondimento, giornata di studi organizzata o patrocinata da questi enti senza la presenza di donne tra esperti e speaker. Dopo la firma di questa mattina un gruppo di lavoro conterà quanti uomini e donne saranno protagonisti di eventi pubblici, i dati verranno poi rielaborati dalla Rai in collaborazione con i ricercatori del Cnr e messi a disposizione delle istituzioni. Perché “se i cambiamenti sono lenti, li si aiuta con i numeri”, è stato spiegato nella sede della Regione Sardegna di Villa Devoto a Cagliari durante la presentazione dell’intesa.
E arrivano i primi risultati frutto dei conteggi nelle Regioni e Comuni che hanno già aderito all’intesa: nel 2022, dopo l’avvio del protocollo, su 600 eventi monitorati nel 36 per cento dei casi il panel è stato bilanciato, nel 34 per cento dei casi erano presenti solo donne, nel 19 per cento solo uomini. Alla firma del protocollo ha partecipato la presidente della Rai Marinella Soldi, appena nominata consigliera non esecutiva nel cda della Bbc. “Questa intesa con le istituzioni aiuta attraverso i numeri ad aumentare la consapevolezza sul problema – ha sottolineato rispondendo alle giornaliste presenti -: l’obiettivo è aumentare la presenza delle competenze femminili, così si dà la possibilità a ragazzi e ragazze di capire e vedere che si può fare. Un approccio scientifico per raggiungere un obiettivo sociale – ha ribadito – : mostrare modelli a cui aspirare e a cui riferirsi”.
Per la Regione la firma al protocollo è stata messa da Andreina Farris, assessora degli Affari generali: “Sono principi che la Regione ha insiti nella sua nascita – ha ricordato – lo Statuto sardo prevede che la Regione promuova l’equilibrio di genere”. Impegni chiari anche dai Comuni: “I numeri ci aiuteranno a fare le scelte giuste”, ha sottolineato il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. Sulla strada giusta anche Sassari, “nell’amministrazione stiamo lavorando per il riequilibrio non solo con la rappresentanza femminile nella giunta, ma anche nell’organico e nelle posizioni organizzative”, ha spiegato Gianfranco Meazza, vicesindaco del comune turritano. Grande sostegno anche dal rettore dell’Ateneo cagliaritano Francesco Mola e dalla rappresentante di quello sassarese Lucia Cardone che hanno sottolineato il grande contributo quotidiano di ricercatrici e docenti nei rispettivi istituti.