Dopo un 2022 da record, con un’impennata del 30% del lavoro, quest’anno il settore delle costruzioni nell’Isola paga lo stop al superbonus e vede crollare impegni, incassi e occupazione.
A lanciare l’allarme è il presidente dell’Ance centro-nord Sardegna, Silvio Alciator, che presentando gli eventi organizzati per il 15 settembre a Sassari in occasione del 75/o anniversario dell’associazione, descrive una situazione preoccupante.
“Secondo i dati dell’Osservatorio Ance-Prometeia, il 2022 è stato un anno molto positivo per il nostro comparto, soprattutto grazie al Superbonus 110% che ha consentito un incremento occupazionale senza precedenti”.
In Sardegna il superbonus ha interessato quasi 15mila edifici per oltre 2,3 miliardi di euro di investimenti ammessi in detrazione, di cui il 72% stabili unifamiliari.
Questo si è tradotto in un incremento degli affari per le imprese del settore: “Nel primo semestre di quest’anno tutti gli indicatori, ore lavorate, addetti e imprese iscritti alla Cassa edile, calano rispetto all’analogo periodo del 2022”, specificano dall’Ance.
“Mentre dodici mesi fa si era registrato un incremento di oltre il 30% delle ore lavorate, del 25% dei lavoratori, del 12% delle imprese e di un terzo dei salari rispetto al 2021. Il dato registra punte negative nel territorio della provincia di Sassari”.
Intanto il 15 settembre l’Ance festeggerà a Sassari i suoi primi 75 anni: alle 18 nella sala Sciuti della Provincia si svolgerà una tavola rotonda sull’economia della regione. Poi, dalle 22 in piazza d’Italia, spazio allo spettacolo con “Mannequin. Storie di sarti e di legami” che vedrà protagonisti gli acrobati della compagnia di danza verticale Cafelulè.