Centinaia di mezzi terresti, compresi i carri armati Leopard 2, navi, aerei ed elicotteri di 23 nazioni, tutte e tre le forze armate italiane in campo, 10mila tra militari e civili impegnati: fino alla fine di maggio la Sardegna sarà ancora una volta al centro delle manovre di guerra simulata. E i movimenti no war e indipendentisti sono tornati in piazza contro i ‘giochi di guerra’, con un corteo vicino alla base aerea di Decimonannu: “combattiamo insieme per una Sardegna Libera” hanno scritto sullo striscione che apriva la manifestazione chiedendo la “cacciata” delle basi militari.