“Alla fine l’ordine del giorno che prevede la revisione del Tyrrhenian Link di Terna Spa, è stato approvato dal Consiglio Comunale, ma è stata una fatica improba ottenere un risultato positivo dal Sindaco Gigi Concu e dalla sua maggioranza. Il Comitato accoglie favorevolmente la scelta ma non si accontenta ben sapendo che solo le pressioni e la mobilitazione di una larga fetta di cittadini e cittadine ha indotto il Consiglio a votare il documento”, scrive in una nota il Comitato che da mesi si batte contro il progetto del Tyrrhenian Link.
“Non siamo certi però che si abbia davvero a cuore l’agro di Selargius e il futuro di questa cittadina. Sul territorio, nelle mani di Terna SpA, incombono due stazioni di accumulo e di smistamento, 100 container e cavidotti. Occorre vigilare per scongiurare un disastro ambientale, urbanistico, archeologico e culturale che getta una luce sinistra sul nostro futuro. Non possiamo accettare che Selargius si trasformi in una servitù energetica militarizzata”, prosegue la nota del Comitato No Tyrrenian Link. che dunque non si ferma.
“Utilizzeremo tutte le prerogative per ripristinare la democrazia nella gestione della vita di questa città e dare un futuro alle giovani generazioni”. Lo ha detto Rita Corda, portavoce del Comitato per la salvaguardia del
territorio NoTL, nel corso della C. S. indetta per illustrare l’ordine del giorno del CC.
“L’esito positivo non può cancellare i dubbi sulla buona fede del Sindaco. Le trattative intercorse tra il nostro Primo Cittadino e Terna SpA, con l’accoglimento perfino di una stazione di accumulo destinata a Settimo San Pietro, hanno persuaso il Comitato – ha aggiunto Rita Corda – che si è trattato di una pervicace ostinazione a ritenersi l’unico depositario delle scelte. Un percorso iniziato nel 2021, venuto alla luce nel 2023 ( grazie all’impegno della Consigliera Comunale Francesca Olla) e senza che mai il Consiglio comunale si sia espresso nel merito. Con la nascita del Comitato si sono apprese sequenze di comportamenti antidemocratici ingannevoli ma anche irragionevoli. Il Sindaco in totale solitudine ha approvato attraverso gli uffici un progetto senza neppure conoscerne il contenuto e mettendo a disposizione 1.500 ettari dell’agro selargino.
Un’area fragile, ma anche fertile, con rischio idrogeologico e con emergenze archeologiche che potremmo definire il cuore pulsante dell’identità della nostra comunità”, (con grandi potenzialità di sviluppo come esplicitato in uno studio di fattibilità dell’Agro e dal contributo storico curato dalla ricercatrice Simonetta Sitzia ).
“Non c’è e non può esserci alcun vantaggio – ha sottolineato Mariangela Gallus , agricoltrice del Comitato – dalla svendita di un territorio dove insistono vigneti di uve pregiate, colture di capperi, produttori di miele e la vita di diverse giovani famiglie. Dispiace altresì che per far valere questo patrimoni e gli interessi reali della cittadinanza sia stato necessario mobilitarsi.
“Un’ulteriore beffa è rappresentata dal fatto che mentre l’ANCI, attraverso un documento condiviso, e il Consiglio regionale della Sardegna stanno portando avanti la richiesta di una moratoria, Sindaco e maggioranza hanno voluto ancora ignorare il percorso. Ritenere che ciò accada senza che Il “Sindaco e la sua maggioranza l’abbiano voluto” non è credibile. Aspettavamo un segnale di resipiscenza dal 25 luglio, dopo un’assemblea infuocata che ha visto la partecipazione di oltre 200 persone.
Il Comitato ha promosso iniziative e incontri, l’ordine del giorno ferma i giochi. Ma i comportamenti che umiliano i cittadini e le istituzioni non si possono dimenticare”.