Dopo i grandi successi dello straordinario tour estivo che ha celebrato il decennale del progetto “Corde”, con un repertorio totalmente rinnovato e l’energia che da sempre contraddistingue il suo essere musicista e cantautore, Mannarino torna ancora sul palco dell’Isola con la versione teatrale di “Corde”. Appuntamento a Cagliari, Teatro Massimo, alle ore 21 di venerdì 5 gennaio 2024. Un grande vento made in Sardegna per celebrare l’arrivo del nuovo anno, una produzione Le Ragazze Terribili realizzata in collaborazione con Shining Production.
Mannarino, il cantautore e chitarrista romano, torna sui palchi dei più importanti teatri d’Italia con “Corde”: un tour diverso dalle precedenti versioni che mette al centro i pensieri e le riflessioni dell’artista attraverso una scelta musicale che spazia tra le canzoni degli album più recenti a quelli più storici, spogliandole delle loro sonorità originali. “Quelle stesse canzoni che sono nate con il suono della chitarra fin da quando avevo 16 anni e cominciavo da autodidatta ad approcciarmi allo strumento. E proprio ora, più che mai, ripenso a quella volta, di tanto tempo fa, quando un musicista gitano di Barcellona mi scrisse su una pagina una frase che tradotta suonava così “‘chi entra nella giungla delle 6 corde non ne esce vivo” commenta l’artista.
Da sempre riconosciuto per la sua personalità poliedrica, Mannarino è un artista centrale della musica cantautorale italiana: nelle sue canzoni si ritrovano sonorità e racconti che partono dalla suburra romana e raggiungono mete lontane e affascinanti, come il Sud America e l’Amazzonia, che sono protagonisti dell’ultimo progetto discografico “V”, ed esperienze di vita vissuta che fotografano storie di chi è lasciato ai margini della società. Mannarino è portavoce degli ultimi, di quelli che lottano ogni giorno tra le ingiustizie sognando tempi migliori: sempre alla scoperta di nuove ispirazioni, il cantautore sta tracciando un percorso unico di consapevolezza e di trasformazione attraverso la musica. È grazie a questo filo conduttore che il concetto di “Corde”, che ha donato ai live un’identità affermata e riconosciuta, ha cambiato il punto di vista da cui guardare l’arte – lo sguardo non è più rivolto verso i temi dei trattati nei dischi, ma verso l’anima di chi li ha scritti.