Liberu dice sì alle mini primarie proposte dai Progressisti per la scelta del candidato governatore del campo largo di centrosinistra in vista delle regionali del 2024.
Lancia, però, un appello agli alleati affinché il dibattito sul punto rimanga in Sardegna e non venga trasferito a Roma.
Perché rischierebbe di minare l’unità della coalizione.
“Siamo sempre stati per le primarie sin dal giorno dell’inaugurazione del Campo Largo, perciò accogliamo con grande piacere la proposta dei Progressisti, che si uniscono alle forze che chiedono questo metodo popolare e democratico per la scelta del candidato presidente – spiegano gli indipendentisti – Metodo che non è certo nuovo, come qualche senatore Pd ha strumentalmente insinuato, visto che nel 2013 si erano celebrate per scegliere proprio il candidato presidente della Regione, come tutti sanno”.
“Raccontare che dare la parola agli elettori sia ‘dare spazio ai personalismi’ è poco corretto,’ e chi lo afferma farebbe bene a prendere atto che la spaccatura creata dall’opposizione burocratica alle primarie è ciò che davvero sta mettendo a rischio l’unità del tavolo, non il contrario” paventa Liberu, ricordando che già altre sigle hanno abbandonato il tavolo “e non vorremmo che altre seguissero”.
Nel frattempo sono sempre di più le forze che chiedono le primarie, “e anche le platee stesse parlano molto chiaro, con Renato Soru che riempie le sale che altri non riescono a riempire altrettanto, neanche facendo convegni tutti insieme, con senatori, segretari di partito e candidati nominati a Roma: tutti fattori che chi vuole vincere le elezioni dovrebbe tenere in massima considerazione, se è vero come è vero che le elezioni le vince chi attira il voto degli elettori”, osservano gli indipendentisti dopo gli ultimi due appuntamenti di ieri di Soru e del Pd.
“Noi di Liberu siamo sempre stati e sempre saremo per la democrazia, e chiediamo ancora una volta a tutti di non avere paura della volontà popolare, di sottoporsi serenamente al giudizio dell’elettorato e lasciare che a rappresentare il Campo Largo sia il/la candidato/a più apprezzato in Sardegna, non a Roma”.