Dopo due mesi di incontri la proposta è stata ufficializzata: il M5s durante il tavolo del campo largo in via Emilia a Cagliari, ha chiesto agli alleati di convergere sul nome di Alessandra Todde come candidata alla carica di presidente della Regione Sardegna.
Lo ha fatto il coordinatore regionale Ettore Licheri che ha preso la parola per primo dopo l’introduzione del coordinatore del tavolo, il segretario del Pd Piero Comandini.
Diversi sono i movimenti e partiti che però hanno chiesto tempo e non c’è alcun accordo sul nome proposto dal Movimento Cinque Stelle e da parte del Pd.
A prendere tempo, gli alleati principali del Pd, infatti sia i Progressisti che Più Europa non sembrano essere il linea sulla scelta della Todde. Stessa cosa si può dire per gli indipendentisti di Liberu che al tavolo ha fatto il nome di Renato Soru: “Diamo atto della proposta M5s e che sia stata scartato il nome di Soru – ha detto Giulia Lai – faremo un ulteriore passaggio interno. Continuiamo a sostenere che nessuna decisione deve essere presa a Roma”.
Nel frattempo i Progressisti hanno convocato per mercoledì alle 18 il proprio coordinamento, allargato alle realtà territoriali, per esaminare la situazione politica in previsione delle elezioni regionali e discutere gli esiti dell’incontro tenutosi il 6 novembre, del tavolo politico.
I Progressisti hanno confermato la posizione già espressa e ribadita più volte: in presenza di più candidature tutte autorevoli appare necessario ricorrere a una consultazione ampia e articolata, nei territori, della coalizione al fine di coinvolgere i cittadini-elettori. Questo tanto più che si è riscontrata notevole considerazione per personalità politiche che, o formalmente presentate o disponibili, possono guidare la coalizione e il nuovo governo regionale, come Alessandra Todde, Renato Soru, Andrea Soddu, Roberto Capelli, Graziano Milia, Mauro Usai.
Mentre il Coordinatore regionale di + Europa, Riccardo Lo Monaco afferma: “Noi abbiamo sempre sostenuto che avremmo avuto serie difficoltà a sostenere un candidato troppo distante dalle nostre sensibilità, e per questo non abbiamo mai perso occasione per chiedere le primarie che avrebbero di fatto incoronato il candidato vincente come candidato di tutti. Abbiamo comunque proposto tre nomi di tre personalità, tre profili riformisti di tre persone di assoluta esperienza: Renato Soru, Graziano Milia e Mauro Usai”