Si sono dati appuntamento questa mattina davanti all’ingresso principale dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia: il personale sanitario e i sindacati confederali e le sigle NurSind e Fials sono scesi in strada a protestare contro i vertici della Asl.
Nel mirino delle proteste di medici, infermieri e oss le scelte manageriali dell’azienda sanitaria gallurese diretta da Marcello Acciaro.
Tante le criticità denunciate, dalla decisione dell’accorpamento dei reparti di Ortopedia e Chirurgia, all’istituzione di piattaforme di cure multimediali, alla situazione definita “drammatica e disastrosa” del Pronto soccorso.
A questo si aggiunge, secondo i manifestanti, un ritardo nei pagamenti del premio produttività del personale risalente al 2022. Inoltre il comparto degli Osss lamenta la mancata creazione di squadre volanti che si occupano di offrire supporto nei reparti per mansioni legate ai referti e alle analisi di laboratorio. L’assenza di queste squadre nella struttura ospedaliera olbiese causa un aumento notevole del carico di lavoro degli operatori socio sanitari che non riescono così ad adempiere appieno a quelli che sono i loro compiti principali, ossia l’assistenza al paziente.
I sindacati hanno annunciato per le prossime settimane uno sciopero. Presenti anche alcuni consiglieri comunali del Partito Democratico e il consigliere regionale di M5s, Roberto Li Gioì che ha chiesto le dimissioni di Marcello Acciaro. “Da tre anni i medici lamentano che non viene adeguato il contratto e da nove mesi i medici che compongono le commissioni invalidi non sono pagati. È il momento di tirare una linea: Acciaro si deve dimettere”, ha affermato.