Un’esistenza di tormenti, il manicomio, la poesia come ancora di salvezza. Laura Morante è Alda Merini nel film di Rai1 “Folle d’amore” presentato in anteprima al Torino Film Festival. Un biopic che racconta la donna, ancora prima della poetessa dei Navigli.
La vita di Alda Merini
“Nelle interviste lei ha dei lampi di intelligenza di acume, e poi altre volte è come se la voce che le parla quando scrive tacesse”, racconta Morante ai nostri microfoni, spiegando il suo approccio alla figura di Merini. “E’ un personaggio strano e meraviglioso allo stesso tempo”. In un dialogo con un giovane Arnoldo Mosca Mondadori, che per anni le è stato vicino, Alda Merini ripercorre la sua vita. Le pubblicazioni da giovanissima, i primi amori, la sofferenza mentale che la porta più volte in manicomio. Fino all’incontro con il dottor G, che le regala una macchina da scrivere.
Poesia e follia
E’ anche da quell’oblio che nascono parole immortali. L’amore e la vendetta, la spiritualità, la follia degli emarginati. Temi che il regista Roberto Faenza ha cercato di trasporre sullo schermo. “E’ sempre stata dipinta come una donna malata, mentre invece era una donna piena di estro, di fantasia”, chiarisce Faenza. “Ha solo avuto la sfortuna da ragazzina di essere presa per matta, eppure non lo era”.