“Questo convegno non è stato fatto per spostare l’Italia da un’area di influenza economica a un’altra, ma solo per renderla piu’ indipendente e piu’ amica di tutti i popoli della Terra. Un’Italia marginale e subalterna non serve a nessuno: siamo in un mondo che vive una ‘Guerra mondiale a pezzi’, come dice Papa Francesco, ed è sull’orlo della recessione. Questo nasce da un conflitto non piu’ latente tra ‘Sud Globale’ e ‘Occidente globale’, in cui i governi Draghi e Meloni hanno trasformato l’Italia in una protagonista di guerre invece che di pace, nell’illusione che l’alleanza dei Brics non esista e ci si possa misurare separatamente con Russia, Cina e mondo islamico”. Così Gianni Alemanno, segretario nazionale del movimento ‘Indipendenza’ nel corso del convegno dal titolo “Italia, via della Seta e Brics” che si e’ da poco concluso ora a Roma e al quale hanno partecipato, tra gli altri, Marcos Prado Troyjo, presidente Banca Bricsb(New Development Bank) dal 2020 al 2023 ed ex viceministro al Commercio Estero del Brasile e Zhang Yanyu, consigliere politico dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia.
L’ex sindaco di Roma – insieme a Michele Geraci responsabile del dipartimento esteri dello stesso partito ed ex sottosegretario del governo gialloverde di Giuseppe Conte -, ha lanciato quattro proposte per cambiare la posizione dell’Italia, sia dal punto di vista politico che economico. Proponiamo di “rinnovare il Memorandum Via della Seta tra Italia e Cina inopinatamente stracciato dal Governo Meloni. La via della Seta viene cancellata senza neppure aver provato a metterla in pratica, danneggiando le nostre aziende e favorendo le multinazionali straniere; fermare la guerra in Ucraina e in Medio Oriente con iniziative di pace, superare le sanzioni contro la Russia, con l’obiettivo di riportarla nel G8. Le sanzioni non solo non hanno funzionato, ma hanno finito per indebolire l’Europa e rafforzare la Russia, che non puo’ essere sconfitta finche’ avra’ il sostegno della Cina e dell’India. Fermare le sanzioni e fermare le armi e’ un favore che facciamo non alla Russia, ma a noi stessi e al popolo ucraino ed e’ l’unico modo per fermare la recessione mondiale. Il passo successivo e’ riportare la Russia nel G8 per ridare a questo organismo un ruolo non di parte, non da cabina di regia della Nato. La Russia deve rappresentare i BRICS all’interno del G8”, spiegano Alemanno e Geraci.
E ancora: “non appena risolte le questioni con la Russia, l’Italia deve entrare nel capitale della New Development Bank (Banca BRICS), per cominciare un’effettiva cooperazione con l’insieme di questi paesi e fare da apripista agli altri paesi occidentali. L’Italia da leader deve rappresentare il G7 all’interno dei Brics; rimodulare il piano investimenti ICE e le azioni di politica estera con maggior focus sui paesi Brics/Bri, per far crescere e diversificare il nostro export, per acquisire credibilita’ come portatore di pace e sviluppo nel Mediterraneo, in Africa e nel Medio Oriente”, concludono.