Hanno suonato da soli la campanella e continueranno a farlo finché non cesserà l’autogestione del loro istituto scolastico: gli alunni che frequentano il Liceo Artistico De André di Olbia sono ancora sul piede di guerra.
Dalla notte del 23 gennaio scorso hanno occupato la scuola che si trova in zona Olbia Mare e continuano – con l’appoggio dei docenti e il benestare della dirigente scolastica – a chiedere di essere ascoltati dalle istituzioni.
A nulla è servito l’incontro avuto con il sub commissario alla Provincia Olbia Tempio, Pietro Carzedda: il destino del liceo artistico olbiese è già stato scritto e il suo accorpamento con l’istituto Dettori di Tempio Pausania è già effettivo da mesi.
Gli studenti chiedono aule adeguate, laboratori forniti di materiale didattico, chiedono continuità nella nomina dei professori che vengono cambiati di mese in mese stravolgendo il metodo di studio degli alunni.
Chiedono spazi adeguati al loro liceo. “Quello che vogliamo è poter esercitare il nostro diritto allo studio – dicono all’unisono i ragazzi rappresentanti d’istituto – Ci sentiamo non aiutati dello Stato che al posto di favorire le scuole, applica tagli che peggiorano il problema, non lo migliorano di certo. Siamo già svantaggiati per avere un’altra sede a Tempio, adesso temiamo che il prossimo anno la situazione sia ancora peggiore”.
Dalla loro parte anche il personale Ata e il corpo docenti. Gli alunni stanno continuando a svolgere alcune attività scolastiche. “Da oggi non passeremo più la notte a scuola, per questo abbiamo donato tutto il cibo che avevamo comperato al centro di accoglienza di via Canova a Olbia. Ci è sembrato un gesto doveroso da fare”, concludono i ragazzi che resteranno in autogestione fino all’1 febbraio.