“Amici carissimi, uomini liberi e lungimiranti, martedì 30 gennaio i nostri amici sardi agricoltori, coltivatori, pastori e in genere del settore agricolo verranno al porto di Cagliari da tutta la Sardegna per manifestare e iniziare un presidio permanente fino al 3 febbraio a difesa dei loro e dei nostri diritti, lavoro, libertà, salute e sopravvivenza”, inizia così il testo che sta girando sui social che annuncia anche in Sardegna la mobilitazione degli agricoltori.
“Su di loro lo stato italiano, servo dei criminali di Bruxelles, analogamente ad altri stati europei, sta loro imponendo vincoli e condizioni gravosissime, tali da minarne le attività, limitarne la libertà di produzione, imporre vincoli e tasse inaccettabili e sta cominciando ad espropriare i terreni in cambio di una elemosina (assurdo e ridicolo reddito di cittadinanza agricolo) al fine di sostituire la produzione delle eccellenze sarde con i famigerati impianti eolici e fotovoltaici collocati (guarda un po’) proprio sui campi”…” Il tutto per provocare carenza alimentare, disoccupazione, crisi economica e renderci schiavi del loro distopico cibo sintetico e/o a base di insetti”, prosegue la nota.
“Ebbene, finalmente anche il mondo agricolo sardo ha preso coscienza della minaccia incombente oltreché del folle e demoniaco piano delle élite globaliste e pertanto, unendosi a quanto sta già avvenendo nel resto d’Italia e ancor prima in Germania, Francia, Olanda, Belgio, ecc., si ribella a tutto ciò con tutte le sue forze.
L’appuntamento è previsto per martedì 30 gennaio alle 10.00 al porto di Cagliari.