“Alla fine siamo soddisfatti del comunicato letto da Amadeus. Certo, prima delle 17 ancora pensavamo di poter consegnare noi quella lettera sul palco.
Abbiamo pensato anche a un blitz in sala stampa. Ma giusto per fare vedere che eravamo dei ragazzi puliti, indipendenti che vogliono solo rendere noti i problemi delle campagne italiane”.
Sono le parole di Fabio Pitzalis, agricoltore di Guasila, rappresentante sardo del drappello del movimento dei trattori da alcuni giorni a Sanremo proprio per fare conoscere, attraverso la vetrina del festival, le ragioni della protesta.
“Nessun rimpianto – ha detto Pitzalis all’ANSA – il messaggio è passato. Non era un comunicato pericoloso o destabilizzante, non puntava il dito contro qualcuno. Parlava di noi. Ma anche del fatto che quello che riguarda l’agricoltura in Italia alla fine riguarda tutti gli italiani, non solo quelli che lavorano nelle campagne”.
E ora? “Ora non si molla – ha continuato – stasera rientro in Sardegna, domani do un’occhiata all’azienda. E poi si continua.
Martedì saranno due settimane di lotta in Sardegna. Fermarsi adesso significherebbe buttare all’aria quanto già fatto. Ora programmiamo le prossime iniziative anche sentendo il coordinamento nazionale”.