Il Tar di Trento ha deciso di sospendere l’eventuale uccisione degli Orsi ‘Jj4’ e ‘Mj5’ fino ad almeno il 27 giugno. Lo rende noto la Lega Anti Vivisezione.
Sono trascorsi 50 giorni da quando Andrea Papi è stato ferito a morte dall’orsa ‘Jj4’ nei boschi sopra l’abitato di Caldes in Val di Sole, in provincia di Trento. Il primo decesso causato da un orso in Italia da oltre un secolo ha destato incredulità ma anche rabbia tra la comunità di montagna a conoscenza della presenza degli orsi in quella zona del Trentino.
“La vita degli orsi per ora è salva”, scrive la Lav, che ha presentato ricorso contro le ordinanze di abbattimento con altre associazioni come Enpa e Oipa. Il 14 dicembre ci sarà l’udienza di merito del Tar, e Lav ritiene che fino a questa data Jj4 e Mj5 non possano essere uccisi.
Il 27 giugno prossimo è l’ultimo giorno nel quale le parti, quindi Provincia Autonoma di Trento che chiedono l’uccisione, le associazioni animaliste che chiedono libertà o traslocazione in santuari ed eventualmente Ispra e Ministero dell’Ambiente, potranno fornire ulteriore documentazione. Successivamente la situazione resterà in stallo anche perché il 22 ottobre in Trentino sono previste le elezioni provinciali.
Secondo Lav Italia, le possibilità di trasferire i plantigradi “sono concrete e reali”. La stessa associazione animalista presieduta da Gianluca Felicetti depositerà un progetto per portare in salvo gli animali in un rifugio santuario sicuro, sostenendone interamente le spese. “Entro il 27 giugno noi associazioni animaliste presenteremo un piano dettagliato in merito ai trasferimenti, ovvero tutti i dettagli, come trasferire gli orsi, i costi, quando, dove – riferiscono all’AGI dalla Lav -. Stiamo già preparando la documentazione richiesta”. I due santuari-rifugio che si sono proposti a < sono il ‘Libearty Bear Sanctuary’ a Zarnesti in Romania e l”Al Màwa for Nature and Wildlife’ in Giordania.