Laura Di Napoli, segretaria della cellula Coscioni Sardegna e Gabriele Casanova, segretario dell’Associazione Sardegna Radicale intendono chiedere formalmente le dimissioni da parte della neoeletta presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde da membro della Camera dei Deputati.
“Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento o ad un altro Consiglio regionale o ad altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo”, stabilisce l’articolo 122 C.2 della Costituzione Italiana.
E la legge n. 154 del 23/4/1981 all’art. 6 comma 1 e 2 afferma: “1. La perdita delle condizioni di eleggibilità previste dalla presente legge importa la decadenza dalla carica di consigliere regionale, provinciale, comunale o circoscrizionale. 2. Le cause di incompatibilità, sia che esistano al momento della elezione sia che sopravvengano ad essa, importano la decadenza dalle cariche di cui al comma precedente“.inoltre sempre la legge n. 154 del 23/4/1981 che all’art. 6 comma 4: “la cessazione dalle funzioni deve avere luogo entro dieci giorni dalla data in cui è venuta a concretizzarsi la causa di (…)incompatibilità”.
Infine l’articolo 17 c.2 dello statuto speciale della Regione Sardegna dice: “l’ufficio di consigliere regionale è incompatibile con quello di membro di una delle due Camere o di un altro Consiglio regionale o di un Sindaco di un Comune con popolazione superiore a diecimila abitanti, ovvero di membro del Parlamento europeo”.
«Sarebbe stato opportuno compiere l’atto formale di dimissioni -affermano i due segretari – all’indomani della nomina ufficiale da parte della Corte d’Appello di Cagliari, di Alessandra Todde presidente della Regione Sardegna, per una questione di correttezza e coerenza, al di là dell’imposizione normativa. Ma visto che questo non è avvenuto si ricorda che questo è un atto dovuto per legge. Come diceva Marco Pannella “i mezzi prefigurano i fini” e in una politica che si presenta diversa dalla precedente alle parole devono seguire i fatti – aggiunge Laura Di Napoli – ci aspettiamo un atto formale».
«Il rispetto della legge viene prima degli accordi della partitocrazia – precisa Gabriele Casanova – anche in considerazione del fatto che non esistono sanzioni per coloro che non rispettano la norma, né l’obbligo di restituire l’indennità percepita in condizione di incompatibilità, nessun politico è motivato a mettere fine a tale condizione, ci appelliamo alla correttezza della nostra Presidente».