“È un film attuale sui confini materiali e spirituali, ma anche un lavoro molto ironico che parla di giustizia, razzismo e integrazione”.
Così Maria Grazia Cucinotta parla de Gli agnelli possono pascolare in pace di Beppe Cino, già in concorso al Bif&st nella sezione competitiva Italia FilmFest 2024/Nuovo cinema italiano e in sala dall’11 aprile con Draka Distribution.
Il film dall’animo pugliese, ambientato com’è tra i suoi olivi secolari, racconta la Madonna del paese che appare in sogno ad Alfonsina Milletarì (Cucinotta), una singolare bidella che ama i film di Pier Paolo Pasolini.
La cosa curiosa è che questa Madonna appare più volte nei sogni di Alfonsina e, parlando con accento straniero, le chiede aiuto perché si trova sepolta sotto un albero di carrube. La bidella si rivolge così al fratello Saverio (Massimo Venturiello), con cui non parla da molti anni, che comincia a scavare senza trovare nulla
Ora il problema è che l’albero è esattamente al confine con il terreno dei Malavasi e tra le due famiglie i rapporti sono tesi da tempo. Ma alla fine, dopo tanto scavare, la statua di una piccola Madonna torna alla luce rivelando un inaspettato segreto familiare.
“Questo film è un giallo metafisico teso al superamento di una cultura ossessionata dal feticcio della proprietà e del confine – dice il regista-. Una ricerca dove la potente leva del sacro porta alla luce antichi misfatti per descrivere un presente succube di pregiudizi che individuano nell’altro, nello straniero, un nemico. Un racconto morale che fa ricorso al realismo magico per affermare che davvero si può cambiare qualcosa. Perché da sempre è il cambiamento la logica profonda di ogni storia”.
E ancora il regista: “Il titolo, ispirato alla sonata di Bach 208 ‘Le pecore possono pascolare in pace’, è diventato Gli agnelli possono pascolare in pace a sottolineare come le vittime sacrificali per antonomasia possano crescere e trovare l’opportunità di un nuovo equilibrio”.
“Sono stata davvero felice di tornare a lavorare con Beppe, regista e poeta visionario che riesce a trasformare tutto in magia, senza rinunciare a messaggi precisi e forti” dice invece Maria Grazia Cucinotta.
Mentre Massimo Venturiello sottolinea: “Con Beppe ho lavorato altre volte, avevo tanti riferimenti interiori per questo ruolo.
Lui affronta nel modo migliore le tematiche importanti, con una leggerezza che le rende immediate e godibili”.
Prodotto dalla Draka Production di Corrado Azzollini, con il contributo della Apulia Film Commission e distribuito dalla Draka Distribution, il film è stato girato interamente in Puglia, a Molfetta e vede nel cast anche Tiziana Schiavarelli, Umberto Sardella, Rossella Leone, Dante Marmone e Valentina Gadaleta.