Quando era piccolo, sua madre preparava il roastbeef per il pranzo della domenica ascoltando Ella Fitzgerald e Frank Sinatra e la casa si riempiva di note.
Poi sono arrivati il punk, il rock, il new romantic e il successo planetario con gli Spandau Ballet, ma “lo swing è rimasto il mio primo amore, quello che non si scorda mai” confessa Tony Hadley, che il prossimo 12 aprile esce con il nuovo disco ‘The Mood I’m In’, dedicato proprio ad alcuni classici del genere, come “Just A Gigolo” ma dove spicca anche una versione unica di “Touch Me” dei Doors.
Tra i brani che Hadley sente più vicini c’è ‘That’s Life’: “nella mia vita ci sono stati momenti up e altri down, per questo – spiega sorseggiando un bicchiere di vino bianco – è una canzone che sento molto mia”. Tra i momenti no, l’infortunio avuto lo scorso agosto in Italia, a Palmi (Reggio Calabria), scivolando in camerino mentre attendeva di salire sul palco, con conseguente frattura della rotula e rottura di un legamento. Ora però Hadley mostra fiero la sua gamba risanata, che gli permetterà di tornare sul palco sia per il tour rock con la Fabulous TH Band, che fa tappa a Roma il 18 aprile e a Mantova il 24, sia con lo show legato al disco, The big swing tour, che partirà il 18 maggio da Padova, al Gran Teatro Geox, e proseguirà verso Milano, al TAM Teatro Arcimboldi il 19 maggio, per finire con la data di Ancona al teatro Le Muse il 21 maggio.
Durante il tour ‘swing’, Tony sarà accompagnato da musicisti italiani della Jazz Company diretta dal maestro Gabriele Comeglio, con cui eseguirà i pezzi del nuovo disco, ma anche i brani che lo hanno reso famoso come ex voce degli Spandau Ballet, che si sono definitivamente sciolti nel 2017 dopo la reunion nel 2009. “Non ho nessun problema a interpretarle, le vedo come canzoni, senza barriere – spiega incontrando la stampa a Milano – non penso al periodo o alle storie che ci sono dietro, sono le mie canzoni, che le abbia scritte io o meno”.
Per quanto riguarda il suo ex gruppo, “è stato molto triste ciò che è successo alla band, ma appunto – torna a ripetere – è la vita, ci sono alti e bassi e non ho rimpianti, vado avanti per la mia strada, conscio di aver vissuto una bellissima storia.
Non sarei qui ora se non avessi fatto parte della band, ma preferisco non guardare al passato, sono proiettato nel futuro”.
Per quanto lo riguarda, a chi gli chiede in che fase della vita si senta oggi, Hadley – che in Italia ha collaborato con artisti come Caparezza ed Elio e le storie tese – risponde che “sta andando tutto bene, avrò 64 anni a giugno ma non li sento, penso a tutto quello che ho raggiunto, ai miei 5 figli, a mia moglie, agli amici, alla carriera che funziona e alla voce che è ancora come prima. Poi, se avessi la bacchetta magica per fermare la guerra in Ucraina e in Palestina lo farei, ma devo ammetterlo – conclude – per quanto mi riguarda la vita mi ha trattato bene”.