Se la Sardegna ora può contare, dopo quasi 80 anni di autonomia sarda, sulla prima donna presidente della Regione e su un esecutivo regionale quasi a metà femminile, non si può dire lo stesso per il Consiglio regionale.
Sono soltanto dieci le donne, circa il 15% dei sessanta consiglieri eletti, compresa la governatrice Alessandra Todde.
Sette sono in maggioranza: il maggior numero sono del gruppo M5s, oltre alla presidente Todde anche la riconfermata e più votata Desirè Manca, ora anche assessora del Lavoro, e Lara Serra.
Poi il Pd, con Camilla Soru, già consigliera comunale a Cagliari, figlia di Renato (l’ex governatore era assente dalle tribune del pubblico tra i familiari dei neo consiglieri, e Carla Fundoni, sassarese. Le altre sono la sindaca di Elmas e riconfermata tra le fila di Avs, Maria Laura Orrù e Paola Casula, anche lei prima cittadina, a Guasila, per Sinistra futura.
All’opposizione sono solo due le consigliere elette: Cristina Usai, vice sindaca di Arzachena, e Francesca Masala con Fdi e Alice Aroni, uscente e riconfermata con l’Udc.