“Un momento luminoso per la nostra Istituzione Autonomistica. Erano 18 anni che la Regione sarda non bandiva un concorso per rinforzare l’organico del proprio Corpo Forestale, vero fiore all’occhiello dell’istituzione”. Così il Presidente della Regione Christian Solinas, che ha partecipato a Pula alla suggestiva cerimonia di fine corso dei nuovi agenti del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, insieme al Comandante Fabio Migliorati. “Voi, nuovi agenti, ha detto il Presidente Solinas, rappresentate qualcosa di più di un semplice, seppur importante e gradito, nuovo ingresso negli organici della Regione Sarda.
Quel di più è legato all’alta missione che oggi, terminato l’addestramento, siete finalmente chiamati a svolgere, nel ruolo di vigilanti e amorevoli custodi del nostro immenso patrimonio ambientale. Guardo a voi con particolare simpatia e con grande speranza, perché siete le nuove forze in campo di un Corpo caro all’intera Sardegna. Ho fortemente voluto che questo Corpo diventasse una Direzione Generale in capo direttamente alla Presidenza, e ho realizzato questo mio intendimento nel 2021, dando compimento ad un auspicio del Corpo stesso, atteso da decenni, come doveroso riconoscimento al valore e all’importanza del Corpo Forestale e di vigilanza ambientale, che ha ormai assunto un ruolo decisivo in vari campi di azione strategici, al servizio dei Sardi e dell’ambiente.
Nei decenni intercorsi dalla sua istituzione, avvenuta con la Legge regionale n. 26 del 5 novembre del 1985, il Corpo forestale Sardo ha ampliato notevolmente le proprie competenze, inizialmente indirizzate alla vigilanza su caccia, pesca, pascolo. Oggi, abbraccia tutti i problemi ambientali, l’urbanistica, il paesaggio, i beni demaniali e quelli della salute pubblica, investendo, dunque, le competenze di vari assessorati. È una struttura multidisciplinare diffusa su tutto il territorio regionale, che opera attraverso 7 servizi territoriali, 82 stazioni forestali, 10 basi navali”.
“Ciò che voi difenderete ogni giorno, ha detto ancora il Presidente, è un tesoro fragile, che necessita di continue attenzioni, di occhi vigili e di regole inflessibili, se vogliamo, come fortemente vogliamo, che tutto questo sia conservato e tramandato a chi verrà dopo di noi”.