“Contra su desertu fossile (contro il deserto fossile), non possiamo bere il petrolio, riprendiamoci il potere”.
È il messaggio lanciato in uno striscione questo pomeriggio da Fridays for future e Ultima generazione in una manifestazione di protesta a Cagliari, davanti al Consiglio regionale, in concomitanza con analoghe iniziative a livello nazionale.
“Sono preoccupata e arrabbiata per quello che stanno facendo alla nostra terra – denuncia Manuela Artizzu di Ultima generazione -: ci stanno distruggendo e noi non stiamo facendo niente per reagire”. Emergenza clima e siccità, i temi chiave della protesta. “La crisi climatica e idrica che affligge la Sardegna come la Sicilia, la Catalogna e altre parti del Mediterraneo ha raggiunto livelli di allerta, quando non emergenza: in Ogliastra e nelle Baronie – spiegano gli attivisti sardi – si arriva a razionare l’acqua. L’inverno estremamente siccitoso appena trascorso e l’aumento delle temperature a causa del surriscaldamento globale hanno ulteriormente aggravato la situazione. Questo richiede un’immediata azione governativa volta a ridurre sia le perdite idriche che le emissioni da gas climalteranti, oltre a riparare i danni presenti e futuri”.
Due gli appelli, il primo a Roma: “Al governo italiano chiediamo con forza che venga istituito un Fondo riparazione preventivo, permanente e partecipato, da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato, per affrontare le conseguenze devastanti di siccità, incendi, alluvioni e altri eventi climatici sempre più frequenti, in particolare nelle isole”.
Il secondo sos alla Regione: “È necessario che anche la Giunta Todde agisca con urgenza per affrontare la crisi climatica e idrica in corso. Innanzitutto mettendo argine alle perdite di acqua nelle reti che rappresentano il 52,8% e in termini assoluti 129,2 milioni di metri cubi”.
Ragazze e ragazzi poi in corteo con interventi itineranti sino a piazza Yenne e assemblea finale davanti alla statua di Carlo Felice.