Primo confronto tra i candidati a sindaco di Cagliari: Emanuela Corda (Alternativa), Giuseppe Farris (civiche), Alessandra Zedda (centrodestra) e Massimo Zedda (centrosinistra) sono stati invitati questa mattina dal Comitato “Una sede per il Liceo Alberti” per discutere di politiche scolastiche e in particolare del futuro dell’istituto, ancora senza una sede definitiva.
Agli aspiranti primi cittadini è stato chiesto di confrontarsi sulla richiesta, avanzata dal Comitato composto da un gruppo di docenti, genitori e studenti dell’istituto, di avere presto una sede definitiva per l’Alberti nel centro cittadino, in prossimità di piazza Matteotti, per permettere alla scuola di garantire la sua funzione storica e di continuare a essere riferimento per gli studenti di alcune aree della città e dei comuni limitrofi.
Il Liceo Alberti ha ottenuto lo scorso novembre un’ultima proroga del contratto per l’utilizzo in concessione della sede centrale di viale Colombo, ma solo fino al 2027.
“Molti affrontano un lungo viaggio per andare a studiare all’Alberti – sottolinea Emanuale Corda – Immaginiamo cosa potrebbe succedere se la sede dovesse essere reperita lontano da piazza Matteotti. Salvaguardare i ragazzi deve essere al primo posto dell’agenda politica. Tra l’altro l’Alberti ha una storia e una identità che vanno salvaguardate”.
Importante fare qualcosa. “Il tema della ristrutturazione degli edifici scolastici è centrale – chiarisce Giuseppe Farris – Qualcosa si sarebbe già potuta fare ad esempio dirottando i fondi del Pnrr per il mercato di San Benedetto o per via Roma a destinazioni molto più utili come la messa in sicurezza delle scuole”.
Anche progetti ambiziosi. “In una Cagliari città del mare l’istruzione riveste un ruolo centrale – spiega Alessandra Zedda – Perché non pensare allora a un liceo politecnico del mare? Magari abbinato a una riqualificazione da Marina Piccola alla Scafa con il Capannone Nervi che può avere un ruolo centrale”. “Ci confrontiamo con un problema inserito nel contesto di un tema importante come quello dell’edilizia scolastica. Un problema – denuncia Massimo Zedda – che in questi cinque anni non è stato affrontato”.