Incrementare gli organici del personale Ata, ormai ridotti allo stremo per l’aumento insostenibile dei carichi di lavoro, aumentare gli stipendi di tutta la categoria per recuperare il potere di acquisto perso negli ultimi anni, e ancora ridurre il numero di alunni per classe e aumentare le ore di sostegno a quelli in situazione di disabilità.
Sono alcune delle rivendicazioni espresse dai partecipanti al presidio a Cagliari indetto dai Comitati di base della scuola in occasione dello sciopero generale di oggi.
I manifestanti si sono riuniti sotto il Consiglio regionale: “C’è una volontà politica scientificamente organizzata per squalificare e depotenziare la scuola pubblica – spiega Andrea De Giorgi, referente Cobas Sardegna -.
È un tentativo sistematico che passa per tante strade normative, prima di tutto per come si strutturano gli organici che sono ormai insufficienti a reggere il sistema, si è scaricato sulle scuole un carico di lavoro insostenibile e nel contempo si è tagliato il personale. Un suicidio anche dal punto di vista dell’economia politica dello Stato”.
“Chiediamo assunzioni ed eliminazione del precariato, perché ci sono 200mila lavoratori amministrativi e tecnici e personale docente che sono precari”, aggiunge Enrico Rubiu.
Dito puntato anche contro l’autonomia differenziata che, “se realizzata, porterebbe alla frantumazione del sistema unitario dell’istruzione: tutte le materie di competenza esclusiva dello Stato o in parte divise tra Stato e Regioni, passerebbero a queste ultime, con la creazione di ventuno sistemi scolastici diversi”.