Tra dieci anni in Italia ci sarà l’11% di famiglie con figli in meno e il 17% senza prole in più, un cambiamento che inciderà anche sull’andamento dei consumi e sulle dinamiche di mercato.
La fotografia emerge dalla 39° edizione de Linkontro, l’evento di riferimento nel mondo del largo consumo organizzato da Niq (NielsenIQ), in corso dal 16 al 19 maggio al Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula.
I dati illustrati dai relatori Christian Centonze di Niq e Mara Galbiati di I-Solution Sinottica, guardano al futuro dell’assetto della popolazione delle famiglie italiane per composizione e in relazione al potere d’acquisto e all’analisi dei consumi.
“Tra un decennio gli attuali 6 milioni di famiglie con figli a carico caleranno dell’11% con il 75% che disporrà di un reddito sotto la media”, rimarcano gli analisti. “A oggi, le famiglie senza figli in età centrale sono 7,5 milioni con un reddito oltre la media per il 54% dei casi, e le famiglie mature senza figli sono 12,2 milioni con un reddito sopra la media per il 60%, cresceranno del 17% nei prossimi 10 anni, raggiungendo un’età media di 60-75 anni”.
Secondo lo studio, l’impatto di questo contesto si riflette anche “sulle scelte di consumo degli italiani che si rivelano categoricamente opposte: c’è chi pone più attenzione al risparmio scegliendo tra i canali distributivi il discount (+1,9% nel 2024 sul 2021), chi modifica radicalmente il carrello della spesa – con una variazione del mix nel 2024 che ha portato a una perdita di 1 miliardo di euro rispetto al 2022 – chi acquista più frequentemente, ma infila nel carrello meno prodotti (-8% sul 2021), mentre altri selezionano prodotti di qualità e salutari (+20% sul 2019) e dal costo maggiore. Con “una ormai evidente polarizzazione degli acquisti, tra italiani che cercano più risparmio e chi invece aspira a un maggior valore”, sottolineano gli esperti.
L’analisi è poi proseguita per avere un’istantanea prospettica dei consumi e delle opportunità per il mercato e ha individuato quattro diversi approcci dei consumatori: il futuro è ora oppure è un’opportunità da gestire, non esiste e non interessa o addirittura spaventa. Le famiglie con figli a carico, secondo lo studio, ricadono prevalentemente nella sfera che percepisce negativamente il futuro a causa di preoccupazioni presenti a livello economico, al contrario delle famiglie giovani e mature o senza figli, che rientrano nell’approccio più positivo nei confronti del domani.
Nel largo consumo questo si riflette anche negli acquisti: le famiglie con figli, ad esempio, oggi rinunciano alla frutta e verdura a favore di un cibo consolatorio, al contrario dell’altro gruppo di famiglie mature o senza figli.